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ROMA, 6 LUGLIO- La polemica relativa alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha richiesto il sequestro di 49 milioni di euro della Lega, non accenna a placarsi. Oggi protagonista delle scene è Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia: Morrone spiega che, secondo lui, la magistratura dovrebbe liberarsi delle correnti, in particolar modo quelle di sinistra. [MORE]
Le parole del leghista si sentono ad un corso di formazione per 350 magistrati e subito si diffondono fra i togati del Consiglio superiore della magistratura. Legnini, vicepresidente dell'organo di autogoverno dei magistrati, prende posizione: "Le parole del sottosegretario della Lega non possono essere né condivise né accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati". E si rivolge al Ministro della Giustizia, Bonafede: "Gli telefonerò e gli scriverò per chiedergli di assumere delle determinazioni", spiega Legnini.
Passano poche ore e Morrone ha la possibilità di tornare sulle sue idee, almeno per quanto riguarda la libertà di opinione: "Ho parlato a titolo personale, rivendico la mia posizione". Poi rincara la dose: "Rivendico la posizione politica, in magistratura non ci sono correnti migliori di altre. Ma le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono una opinione personale che non rappresenta la posizione del Ministro", precisa Morrone.
"In questo senso ho avuto un'uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza - prosegue Morrone - Rivendico comunque la posizione politica: la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni".
Conclude il sottosegretario leghista: "Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione. Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità".
[Foto: cesenatoday.it]
Danilo De Rosa