Giornata mondiale Onu contro la violenza sulle donne. Alla Sicilia il triste primato italiano
Cronaca Sicilia

Giornata mondiale Onu contro la violenza sulle donne. Alla Sicilia il triste primato italiano

lunedì 25 novembre, 2013

PALERMO, 25 NOVEMBRE 2013 - Nella Giornata mondiale Onu contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi, si conta il drammatico bilancio fatto di violenze, maltrattamenti, femminicidi che nel nostro paese non cessano la corsa. Uccise tra il 2000 e il 2012 oltre 2.200 donne, e la maggior parte di esse è stata ammazzata tra le mura domestiche o per relazioni amorose. Solo quest’anno in Italia sono 128 le vittime di femminicidio, e proprio ieri il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, ha ricordato che più del 70% delle donne nel mondo ha subìto violenza almeno una volta nella vita. Alla Sicilia purtroppo va il triste primato italiano di violenze e di omertà: troppe aggressioni e poche denunce.

Per dire “NO” ad ogni forma di aggressività nei confronti delle donne è stata istituita nel 1999 questa giornata, in cui si vedono tantissime iniziative in ogni parte del nostro paese, volte a porre l’attenzione su un problema sempre in crescita.

Interessante quella prevista per oggi e voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che ha coinvolto parlamentari, ministre, attrici e cantanti per dare lettura insieme dei monologhi di Serena Dandini, "Ferite a morte", una raccolta di storie di femminicidi. Il palco sarà allestito nella Sala della Regina, e il tutto sarà trasmesso dalle 17.00 in diretta webtv. L'attrice e conduttrice tv Serena Dandini sarà presente in collegamento da New York, per portare "Ferite a Morte" nella sede delle Nazioni Unite su invito della Missione Italiana come evento ufficiale di UN Women.

Nelle dichiarazioni della Boldrini in merito alla violenza sulle donne e alla Giornata che si celebra oggi, la presidente invita a non “usare espressioni come raptus per la violenza sulle donne, o parlare di giallo o di baby squillo. Queste ultime sono definizioni veramente offensive, che puntano sulla vittima e non su chi umilia la donna”. “La violenza sessuale non va mai accettata come cosa normale”. Bisogna “educare i bimbi al rispetto di genere, in famiglia ed a scuola". "La battaglia sulla violenza di genere è persa in partenza se tra i nostri interlocutori non ci saranno soprattutto gli uomini".

Anche la Sicilia, e Palermo in particolare, vorranno oggi sottolineare l'importanza di porre fine alla violenza con diverse iniziative.

- Alle ore 12.30 in Piazza Ruggero Settimo Flash Mob di solidarietà. Tutte le donne sono invitate a vestirsi di nero e indossare qualcosa di rosso oltre che a portare con sè un paio di scarpe rosse, che saranno posizionate a terra davanti a ciascuna donna solo per la durata del flash mob.

- Da oggi fino a sabato 30 alla Fonderia Oretea, in Piazza Fonderia evento dal titolo “Nuda – Arti e Culture Contro la Violenza sulle donne”. Cinque giorni che prevedono il coinvolgimento di realtà artistiche del capoluogo siciliano, che si confronteranno sui temi della violenza sulle donne attraverso dibattiti con esperti, mostre d’arte, performance di teatro, concerti e laboratori.

- Alle ore 18.00, all’Auditorium Rai, incontro con artisti, attori, esperti e musicisti condotto da Tiziana Martorana in cui è prevista anche un'intervista con Serena Dandini, autrice di “Ferite a Morte”. 

- Stasera intorno alle 21.00 al Teatro Politeama, si svolgerà il Concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta da Silvia Massarelli, “La voce della musica contro la violenza sulle donne”, organizzato dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, dal Coordinamento 21Luglio e da le Onde Onlus. Sul palco del teatro Politeama le musiche di Mannone, Weber, Ravel, Verdi e Grieg.

- Alle ore 21.00 presso il Teatro Nuovo Montevergini, in Piazza Montevergini, “Per Esempio Onlus” presenta “Come fossi una bambola”, scritto e diretto da Martino Lo Cascio, interpretato da Jennifer Din Chin. Monologo che prende spunto da "Le ragazze di Benin city", autobiografia di Isoke Aikpitanyi, nigeriana vittima della Tratta e riuscita a riscattare la propria condizione.

(Foto dal sito liquida.it)

Katia Portovenero[MORE] 


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