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ROMA, 17 OTTOBRE 2011 – “Prezzi alimentari, dalla crisi alla stabilità”, questo il tema dell'edizione 2011 della Giornata mondiale dell'alimentazione. Festeggiamenti a Roma, al palazzo della Fao, per la Giornata italiana. [MORE]
Le fluttuazioni dei prezzi, in particolare quelle al rialzo, rappresentano la maggiore minaccia alla sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo. I più colpiti sono i poveri. Secondo la Banca mondiale, nel biennio 2010-2011 l’aumento dei costi degli alimenti ha spinto quasi 70 milioni di persone nella povertà estrema.
Oggi, nella grande aula del palazzo della Fao si sono ritrovati i delegati e gli ambasciatori presso le Nazioni Unite di 191 paesi del mondo, oltre al segretario dell'agenzia Jacques Diouf. Per l'Italia erano presenti il ministro degli Esteri, Franco Frattini, quello delle Politiche agricole, Saverio Romano, ed il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, vista la coincidenza tra l'apertura dei lavori e l'anniversario dello spostamento della Fao a Roma.
Ma quest'anno si festeggiano anche due anniversari: i 60 anni della presenza della Fao, (Food and Agriculture Organisation) dell'Onu, a Roma; e i 50 anni del Pam, il Programma Alimentare Mondiale. Due delle tre Organizzazioni delle Nazioni Unite (la terza è l'Ifad, (International Fund for Agricultural Development) con sede a Roma, che costituiscono il cosiddetto polo agro-alimentare delle Nazioni Unite.
«Da quando, oltre 60 anni fa, la Fao si e' trasferita a Roma sono stati compiuti grandi progressi e straordinarie rivoluzioni tecnologiche, sono state sconfitte malattie, triplicate le produzioni di cibo ed e' migliorato il metodo per la sua conservazione – ha detto Frattini in occasione del suo intervento –. Eppure non siamo ancora riusciti a vincere la guerra della liberazione dalla fame ed il numero degli affamati invece di ridursi sta aumentando». «Crediamo sia ancora possibile un umanesimo moderno fondato su due principi – ha concluso il ministro – il cibo come risorsa per tutti e l'innovazione al servizio dell'uomo e della sostenibilita' ambientale. Dobbiamo riuscirci perchè un uomo affamato non e' mai un uomo libero e spesso diventa un uomo pericoloso».
In questa Giornata, la Coldiretti ha poi lanciato un allarme: un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato. La quantità di cibo sprecato ammonterebbe a circa 1,3 miliardi di tonnellate, equamente divisi tra paesi industrializzati (670 milioni di tonnellate) e quelli in via di sviluppo (630 milioni di tonnellate), soprattutto ortofrutta, radici e tuberi commestibili. La Coldiretti ha deciso di rendere pubblici questi dati, forniti dalla Fao, in questo giorno particolare proprio per sottolineare la necessità di una maggiore attenzione nella gestione e nella distribuzione della produzione agricola ed alimentare con lo scopo di combattere la povertà e la fame. In Italia, la Coldiretti fa sapere che, il cibo sprecato equivale a circa 10 milioni di tonnellate pari circa a 37 miliardi di euro in grado di garantire l’alimentazione a ben 44 milioni di persone, un numero superiore di cinque volte agli 8,3 milioni i cittadini nazionali che vivono in povertà secondo il Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas. È necessaria quindi una razionalizzazione della filiera alimentare e un taglio agli sprechi per risollevare la situazione di povertà di molte famiglie.
In video: spot “Giornata mondiale dell’alimentazione 2011”
Marika Di Cristina