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Giorgia Meloni al Senato: “Difesa è sovranità. L’Italia vuole contare in Europa e nel mondo”

Redazione
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Giorgia Meloni al Senato: “Difesa è sovranità. L’Italia vuole contare in Europa e nel mondo”
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Giorgia Meloni al Senato sul Consiglio Europeo del 26-27 giugno: “Sicurezza, tregua e difesa europea: l’Italia vuole contare”

ROMA – In una lunga e articolata replica al Senato in vista del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato i temi più delicati del contesto internazionale e della strategia italiana su difesa, sicurezza e ruolo europeo. Tono deciso ma improntato alla collaborazione, nel suo intervento la premier ha risposto punto per punto alle osservazioni dei gruppi parlamentari, evitando, come ha dichiarato, “le provocazioni” e scegliendo invece di concentrarsi “sulle questioni davvero importanti”.

Crisi mediorientale: una tregua appesa a un filo

L’intervento si è aperto con un aggiornamento sulle tensioni in Medio Oriente. Giorgia Meloni ha confermato che, nonostante la dichiarata tregua tra Iran e Israele mediata da Donald Trump, il cessate il fuoco è stato violato con un attacco simbolico da parte dell’Iran a una base USA in Qatar. “Un attacco più dimostrativo che effettivo”, ha sottolineato, “con base evacuata in anticipo e nessuna vittima”. Il presidente statunitense ha persino ringraziato Teheran per la “moderazione”.

La premier ha rassicurato sullo stato di sicurezza dei connazionali nell’area: “Non risultano italiani coinvolti, né civili né militari. Le ambasciate sono in contatto costante con la comunità italiana e si stanno organizzando incontri mirati per fornire aggiornamenti pratici e rassicurazioni”.

Diplomazia italiana e ruolo nel G7

Giorgia Meloni ha evidenziato l’attivismo italiano nella ricerca di una soluzione diplomatica, ricordando che l’Italia ha ospitato alcuni round negoziali e che la proposta di un cessate il fuoco a Gaza è stata fortemente sostenuta proprio da Roma. “È una proposta italiana quella inclusa nel comunicato del G7”, ha dichiarato. E ha aggiunto che la pace in Medio Oriente passa dal coinvolgimento diretto dei paesi arabi e da un serio piano di ricostruzione della Striscia.

Un nuovo approccio al multilateralismo: “Serve coraggio per correggere gli errori”

Rispondendo a critiche ricevute da esponenti dell’opposizione come Graziano Delrio, Giorgia Meloni ha rigettato la tesi che il nazionalismo sia il principale colpevole dell’indebolimento dell’Europa: “Dire che è tutta colpa del nazionalismo è una semplificazione. È stata proprio l’illusione del libero commercio senza regole a indebolire le democrazie”.

La premier ha accusato un certo europeismo tecnocratico di aver allontanato i cittadini: “Un’Europa che controlla tutto e limita i suoi Stati non rafforza il progetto europeo, lo indebolisce”.

Difesa: investimenti e autonomia strategica

Uno dei passaggi più forti è stato quello sulle spese militari. Rispondendo a chi l’accusa di eccessiva dipendenza dalla NATO o dagli USA, Giorgia Meloni ha ribadito: “La nostra difesa è la nostra sovranità. Chi non vuole essere subalterno deve potersi difendere da solo”. Il nuovo impegno NATO verso un aumento graduale della spesa militare – che l’Italia sostiene – sarà “sostenibile, flessibile e coerente con i nuovi scenari”.

La premier ha anche voluto chiarire che l’aumento della spesa “non è solo militare, ma riguarda la sicurezza in senso ampio: cyberdifesa, infrastrutture critiche, protezione civile, lotta al terrorismo e traffici illeciti”. Una riflessione è stata dedicata anche alla difesa del futuro: “In Ucraina, i droni da 20.000 euro hanno avuto più impatto dei carri armati: serve una nuova visione sugli investimenti in sicurezza”.

Italia affidabile e protagonista: “Non cerco photo opportunity, cerco risultati”

Rivendicando il ruolo crescente dell’Italia nel panorama internazionale, Giorgia Meloni ha risposto a chi nega la rilevanza del nostro Paese in Europa: “La realtà che vivo all’estero è molto diversa da quella che racconta certa opposizione. Non giudico il mio operato dalle foto, ma dai risultati. E alla fine – ha concluso – saranno gli italiani a dire se contiamo più o meno di prima”.

Focus sul Mediterraneo e piano Mattei

Nel finale del suo intervento, la premier ha posto enfasi sulla centralità del fronte Sud: “Il Mediterraneo è strategico per la sicurezza dell’Italia e dell’Alleanza Atlantica. La Russia sta cercando nuovi spazi di influenza in Libia, dopo la Siria. Ecco perché il Piano Mattei è anche una questione di difesa”.

Difesa nazionale ed economia: priorità alle aziende italiane

Rispondendo alle critiche sui rapporti con l’industria bellica statunitense, Giorgia Meloni ha sottolineato la volontà di destinare prioritariamente gli investimenti in difesa alle aziende italiane ed europee, “purché in grado di produrre ciò che serve”.

Conclusione: “Una firma è una firma”

In chiusura, un attacco diretto all’ex premier Giuseppe Conte, che aveva dichiarato di non aver sottoscritto l’impegno NATO sul 2% delle spese militari: “Una firma è una firma. Lui l’ha messa, io oggi la rispetto. Non possiamo dire no alla difesa e poi lamentarci di essere subalterni. È una contraddizione”.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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