Gezi Park e il cancerogeno spray al peperoncino: perso l'uso della lingua per un manifestante
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ISTANBUL, 13 MAGGIO 2014 – Mehmet Istif aveva ricevuto spray al peperoncino a distanza ravvicinata da parte della polizia, durante le proteste di Gezi la scorsa estate. Gli è stato diagnosticato il cancro alla lingua, e probabilmente perderà il 25% dell'uso dell'organo con conseguente incapacità di parlare. La notizia confermerebbe gli avvertimenti della Medical Association turca. Il gas fu spruzzato lo scorso 20 giugno; a seguito, una prima biopsia aveva rilevato la presenza di una crescita fungina anomala. Una seconda biopsia ha poi confermato un “carcinoma a cellule squamose”, un tipo di cancro della pelle.
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Il 36enne gestiva un ufficio di software a Mersin, nel sud della Turchia. Durante le proteste di Gezi ha preso parte a diverse manifestazioni anti-governative organizzate nella sua città. Nell'occasione in cui gli è stato spruzzato in volto il gas, Mehmet partecipava a un presidio davanti a un centro commerciale, dove era previsto l'arrivo del premier Erdogan per un comizio.
Mehmet, che non è in grado di parlare, ha messo per iscritto la sua versione dei fatti: «Eravamo in migliaia radunati di fronte al centro commerciale Forum, in attesa di Erdogan. La polizia ha intensificato la propria presenza, in previsione dell'arrivo dei supporter del premier. La nostra intenzione era quella di marciare verso lo stadio olimpico, dove si sarebbe tenuta una cerimonia di inaugurazione. La polizia ci ha però fermati con l'utilizzo dei cannoni ad acqua. C'erano persone di un'età che variava dai 7 ai 70 anni. La polizia ci ha impedito di proseguire la marcia, e ci ha caricati con i cannoni, spray al peperoncino e i manganelli. Io mi trovavo in prima fila a negoziare con i poliziotti, quando è partito l'attacco. Un assalto preannunciato da una volante della polizia, che ha ripetuto per circa 4-5 volte: 'Mehmet Istif, non istigare, non provocare'. In pochi minuti sono diventato l'obiettivo di tutti i poliziotti presenti nell'area».
Foto: mersinpress.com
Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)