Gestione emergenza, capoluogo di Regione abbandonato a se stesso
Politica Calabria

Gestione emergenza, capoluogo di Regione abbandonato a se stesso

giovedì 21 novembre, 2013

CATANZARO, 21 NOVEMBRE 2013 – Riceviamo e pubblichiamo. A pochi giorni dalla “bomba d'acqua” che ha colpito la Città, nella fase in cui ancora centinaia di famiglie sono in ginocchio, da Consigliere comunale e soprattutto da cittadino di Catanzaro, mi chiedo come sia possibile che il Capoluogo di Regione non abbia ricevuto dalla Protezione Civile mezzi idonei per fronteggiare e riparare i danni dell'alluvione.
 
La gente ha dovuto spalare, e sta spalando in queste ore, quintali di fango solo con le proprie mani (e grazie alla encomiabile rete di solidarietà tra i cittadini). Assistiamo al disorientamento dei cittadini danneggiati che non sanno nemmeno a chi rivolgersi. Nel silenzio generale una intera comunità sta cercando di uscire dalla fase di emergenza, per di più senz'acqua da giorni.

Ma si può abbandonare una città a se stessa? E' doveroso, inoltre, soffermarsi su quanto avvenuto nei giorni scorsi nella nostra Città, con la massima lucidità possibile, ma cogliendo dei punti che non possono essere elusi.

La domanda principale è: qual è lo stato della prevenzione di eventi simili a Catanzaro? La gestione del territorio (manutenzione manto stradale, stato degli argini, pulizia di tombini, canali, caditoie, scoli) è efficiente, oppure a macchia di leopardo, e contribuisce quindi ad ingigantire gli effetti di “bombe d'acqua” che si riversano sul nostro territorio? I Cittadini di molte vie (Livorno, Angitola, Lombardia, Caduti di Melissa, Resistenza, solo per citarne alcune) lamentano da anni gli stessi problemi.

E le identiche calamità e gli identici effetti di due anni fa. Cosa si è fatto per prevenire? A proposito delle “bombe d'acqua”. L'ARPACAL ha informato il Comune di Catanzaro, in data 17/11/2013 del grado di allerta meteo diramato dalla Protezione Civile nazionale. Un'allerta meteo importante, quasi a livello di quella sarda. Il Comune ha attivato la catena di comunicazioni, ha diramato ai vari soggetti l'allerta, consentendogli di prendere delle contromisure? Non si vuole creare una polemica spicciola, neanche usando alcune risposte assolutamente infelici date dal Sindaco ai cittadini, né creare capri espiatori, o ridurre un tema così delicato a terreno di scontro politico, anche perché ci sono situazioni patologiche che si sono stratificate da anni.

Ma è doveroso porsi delle domande per mirare all'obbiettivo della prevenzione e della cura del territorio, che la Politica deve privilegiare più di tante altre cose del tutto marginali.
 
È blasfemo chiedersi se le migliaia di euro (spesso prelevate anche dal fondo di riserva) destinate ad esempio alle varie sagre e feste cittadine possano e debbano essere indirizzate a cose più utili e stringenti? Esiste un piano complessivo di salvaguardia del territorio? Perché non si è mai pensato di organizzare una conferenza sullo stato del territorio di pertinenza del Comune di Catanzaro, pianificando la gestione del territorio nella direzione dell'interruzione del consumo del suolo, e nella sensibilizzazione dei cittadini in materia? È possibile che un'area come Germaneto, indicata come futuro centro direzionale del Capoluogo e non solo, non abbia un sistema di convogliamento delle acque collinari? È possibile che il torrente Castace sia esondato, anzi praticamente scoppiato, mettendo in ginocchio famiglie e imprese? Di questo ci dovrà essere tempo e modo per parlarne, ma la città chiede urgentemente risposte immediate per uscire da una insopportabile fase di emergenza. [MORE]

Notizia segnalata da Antonio Giglio, Consigliere comunale Capogruppo SEL
 


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