Gerusalemme capitale, ambasciatrice Usa sulla mozione Onu: "Prenderemo i nomi di chi vota contro"
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NEW YORK, 20 DICEMBRE - "Gli Usa si segneranno i nomi". È l’avvertimento lanciato dall’ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, in vista del voto previsto oggi all'Assemblea generale, riunita in sessione straordinaria sulla risoluzione che chiede al presidente Donald Trump di ritirare la decisione con cui gli Stati Uniti hanno riconosciuto Gerusalemme capitale d'Israele. [MORE]
La posizione degli Usa è chiara: su un’analoga proposta di risoluzione gli Stati Uniti hanno posto il veto lunedì in seno al Consiglio di sicurezza del Palazzo di Vetro, isolati rispetto agli altri 14 membri che hanno tutti votato a favore. Già ieri la Haley aveva definito "un insulto" il semplice fatto che tale mozione fosse stata presentata in Consiglio di sicurezza. All’Assemblea generale dell’Onu, però, nessuno dei 193 Paesi membri possiede il diritto di veto.
"All'Onu ci viene sempre chiesto di fare e dare di più", ha scritto la Haley su Twitter. "Quindi quando prendiamo una decisione, per volere del popolo americano, su dove localizzare la NOSTRA ambasciata, non ci aspettiamo che coloro che abbiamo aiutato ci prendano di mira. Giovedì ci sarà un voto per criticare la nostra scelta. Gli Usa prenderanno i nomi”, ha avvertito la diplomatica americana. Appare dunque a chiare lettere la strategia statunitense: gli Stati Uniti, con le spalle al muro, cercano di mettere pressione sulla scelta di alleati e non.
La risoluzione che l’Assemblea generale dell’Onu si appresta ad approvare oggi non è comunque vincolante e, pertanto, il suo valore sarà soprattutto simbolico. La Haley, dal canto suo, non è nuova a simili avvertimenti. Aveva usato la stessa identica espressione lo scorso gennaio, poco dopo l'insediamento della nuova amministrazione Trump, avvertendo i Paesi Onu a non mettersi di traverso rispetto alle posizioni Usa.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it