Germanwings, Lubitz fu curato per tendenze suicide. Si cerca la seconda scatola nera
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DUSSENDOLF (GERMANIA), 30 MARZO 2015 - «Prima di ottenere il brevetto di volo, Lubitz era stato sottoposto a sedute di psicoterapia per un tentativo di suicidio» è questa la dichiarazione rilasciata oggi dal procuratore, Christoph Kumpa, che segue le indagini dello schianto dell’Airbus A320 della compagnia GermanWings.
L’attuale affermazione sembrerebbe confermare la tesi medica, rilasciata due giorni fa, sugli attacchi depressivi, di panico e i disturbi psichiatrici di cui soffriva il co-pilota Andreas Gueter Lubitz. Ma, sempre secondo la procura di Dussendolf, dalle indagini «non sono emerse prove di malattia organica», né «che potesse essere un pericolo per gli altri».
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Germanwings: Lubitz aveva tendenze suicide prima del brevetto
Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Christoph Kumpa fanno riferimento alle tendenze suicide, riscontrate in Lubitz, prima del conferimento del brevetto di volo. Il procuratore di Dussendolf, infatti, ci ha tenuto a precisare che «in seguito e, fino ad adesso, le visite mediche non hanno rilevato tendenze né sucide né aggressive verso terzi». Anche secondo la compagnia aerea, il trattamento psicoterapeutico a cui il pilota era stato sottoposto, prima del brevetto di volo, aveva portato buoni frutti tanto da non far sospettare del suo stato di salute.
Il procuratore sembrerebbe orientato verso la possibilità di un gesto improvviso, considerando che «non ci sono prove che il co-pilota abbia annunciato il suo gesto prima dello schianto» e che nella sua abitazione non sono state rinvenute lettere di addio o confessioni sul suo atto.
Si cerca la seconda scatola nera. Kratky: «potrebbe essere stata polverizzata»
Intanto, nel tentativo di fare maggiore luce sulla vicenda, sono in corso le ricerche della seconda scatola e delle vittime del volo. Secondo Kay Kratky, responsabile della Lufthansa a cui fa capo la Germanwings, le ricerche sulla scatola nera potrebbero essere vane, in quanto l’impatto potrebbe aver danneggiato, o polverizzato, il materiale. Inoltre, le cattive condizioni meteorologiche stanno costringendo a piedi i soccorsi che cercano di recuperare le vittime.
Erica Benedettelli
[immagine da giornalettismo.com]