Germania: attacco hacker, agenzia sicurezza informatica nella bufera
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BERLINO, 5 GENNAIO - Potrebbe essere stato "orchestrato da un gruppo motivato politicamente e guidato dall'estero", l'attacco hacker in Germania: lo ha adombrato l'incaricato per la difesa dei dati digitali, Johannes Caspar, in un'intervista al quotidiano economico Handelsblatt. Ma intanto il giorno dopo la scoperta del 'mega-leak' ai danni di centinaia politici tedeschi, vip e personalita' dello spettacolo, finisce sotto accusa l'Agenzia federale per la sicurezza in Internet (Bsi).
A quanto scrive lo Spiegel online, l'ufficio era a conoscenza da settimane del furto in grande stile di migliaia di documenti, dati privati, contatti, e-mail, immagini e indirizzi poi diffusi via Twitter tramite un account firmato @_orbit, furto che ha colpito tutte le forze politiche in Germania con la sola eccezione dell'ultradestra dell'Afd. Lo si deduce da una nota dell'Ufficio criminale federale (Bka) inviata a tutti i deputati tedeschi, in cui gli inquirenti lamentano di esser stati informati dell'hackeraggio solo nella notte tra giovedi' e venerdi'.
Lo ha confermato lo stesso presidente del Bsi, Arne Schienbohm, parlando con l'emittente Phoenix: "Gia' ad inizio dicembre ne avevamo parlato con singoli parlamentari che erano stati colpiti dall'hackeraggio". L'Agenzia avrebbe messo in atto delle contromisure, istituendo per esempio uno staff di esperti per aiutare le vittime del 'mega-leak'. "Dunque ci siamo mossi rapidamente". Non la pensa allo stesso modo il mondo politico. Le reazioni non si sono fatte attendere. "Sarebbe inaccettabile se si confermasse che il Bsi era a conoscenza da settimane dell'attacco senza informare le altre autorita' preposte alla sicurezza", ha detto Burkhard Lischka della Spd. Critiche anche dai liberali e dalla Linke. Secondo un'esperto di politica digitale della Fpd, Manuel Hoeferling, "e' giunta l'ora che l'Agenzia faccia chiarezza sulle proprie procedure", mentre il capogruppo del partito della sinistra, Dietmar Bartsch, si chiede "se ci sia qualcosa da nascondere".
Una delle forze politiche piu' colpite dall'hackeraggio e' il partito dei Verdi. Secondo il vicecapogruppo degli ambientalisti, Konstantin von Notz, "la Germania ha bisogno di una maggiore consapevolezza su quanto la sicurezza digitale sia un elemento costitutivo in una democrazia moderna". Proprio i Verdi hanno chiesto una seduta straordinaria della Commissione Interni del Bundestag.