Gentiloni: lotta contro i trafficanti e missione italiana in Niger
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ITALIA, 24 DICEMBRE 2017 - Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha annunciato, durante la visita alla nave Etna che opera nell'ambito di Eunavfor Med Operazione Sophia, che il suo governo proporrà al Parlamento di trasferire in Niger, dove il terrorismo si è consolidato negli ultimi anni, una parte delle forze che ora sono dispiegate in Iraq.[MORE]
"Dobbiamo continuare a lavorare - spiega - concentrando l'attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di essere umani e del terrorismo nel Sahel. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger". La nuova missione in Niger ha l’obiettivo di contrastare il traffico degli esseri umani dai paesi del Sahel e inizierà entro la prossima estate.
Gentiloni era accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e insieme hanno salutato e fatto gli auguri all'equipaggio. Il premier ha sottolineato il fatto che la missione europea 'Sophia', che la nave Etna coordina, esalta "la capacità dell'Europa e dell'Italia di tenere insieme accoglienza e spirito umanitario e noi siamo fieri del riconoscimento che l'Italia e sempre venuto di essere il Paese più generoso, pronto e capace nel salvare vite umane". Il presidente del Consiglio ha, infatti, affermato: "E' un 'Italia che accoglie , che è in prima linea nello sconfiggere i trafficanti, un'Italia che lavora per i diritti umani, addirittura, come è accaduto due giorni fa, aprendo per la prima volta un corridoi umanitario per i rifugiati in Libia"
Gentiloni ha proseguito: "Anche grazie al vostro lavoro di salvare decine di migliaia di essere umani nel Mediterraneo in questi anni noi continuiamo il lavoro per sconfiggere lo schiavismo dei tempi moderni. L'Italia ha raggiunto risultati straordinari, inferto dei colpi ai trafficanti che forse nemmeno immaginavamo - ha proseguito il premier- Lo abbiamo fatto anche grazie alla missione di formare personale e di consentire alle autorità libiche, nonostante la loro fragilità, di avere un controllo maggiore dei loro confini".
"Come Paese abbiamo svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro il terrorismo», ha proseguito il presidente del Consiglio nel suo discorso all’equipaggio della Nave Etna. "Lo abbiamo svolto - ha detto Gentiloni - per solidarietà internazionale. E lo abbiamo fatto per difendere il nostro interesse nazionale, perché sappiamo quanto sia fondamentale la lotta al terrorismo . Abbiamo ottenuto dei risultati: il 2017 sarà ricordato come l’anno della sconfitta militare di Daesh, del tentativo di una organizzazione terroristica di trasformarsi in uno Stato e di controllare un territorio. In questa sconfitta l’Italia ha giocato un ruolo molto rilevante. Con 1400 militari siamo la forza più rilevante dopo gli Stati Uniti in Iraq. Ora l’Iraq sta svoltando pagina, Mosul è stata liberata, ci sono le condizioni per poter dare un contributo, e noi italiani continueremmo a darlo, non per vincere la lotta contro il terrorismo ma per consolidare questo Paese».
Fonte immagine La Repubblica
Claudia Cavaliere