Garlasco, procuratore generale della Cassazione: "Annullare la condanna di Stasi", è "illogica"
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MILANO, 11 DICEMBRE 2015 - Colpo di scena nel processo di Garlasco. Annullare con rinvio la sentenza della Corte di appello di Milano che ha condannato Alberto Stasi a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi. Questa la richiesta del procuratore generale della Cassazione Oscar Cedrangolo al termine della sua requisitoria davanti alla V sezione penale della Cassazione. Secondo il magistrato vanno accolti sia il ricorso della procura generale che quello della difesa dell'imputato e, dunque, va annullata con rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'assise d'appello di Milano il 17 dicembre dello scorso anno, in sede di appello-bis. [MORE]
Cedrangolo si è rivolto alla Corte e ha aggiunto che "non siamo in grado di stabilire se l'imputato è colpevole o innocente, non abbiamo gli strumenti per farlo. Insieme dobbiamo stabilire se la sentenza impugnata è da confermare o da annullare: a mio parere è una sentenza sicuramente da annullare, perché ha travisato le risultanze processuali". Nessun movente è stato individuato, né vi sono indizi precisi e concordanti in grado di fare chiarezza sull'omicidio di Garlasco, sottolinea Cedrangolo e questo indebolirebbe l’impianto accusatorio. Il pg inoltre individua "illogicità" e "travisamenti" delle risultanze processuali nella sentenza con cui i giudici milanesi, in sede di appello-bis, hanno condannato Stasi a 16 anni di reclusione.
Intanto i genitori di Chiara aspetteranno il verdetto a casa: "In tutti questi anni abbiamo portato avanti con costanza la nostra teoria sulla colpevolezza di Stasi. Ho sentito questa mattina i genitori, attendono il verdetto a casa. Attendono giustizia, in questi momenti come sempre il pensiero va a Chiara". Così Paolo Reali, perito di parte civile e cugino di Chiara Poggi, entrando questa mattina nel palazzo della Cassazione per l'udienza del processo per l'omicidio di Garlasco.