G20: trovato l'accordo per dimezzare il deficit
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G20: trovato l'accordo per dimezzare il deficit

domenica 27 giugno, 2010

Trovato un accordo per dimezzare il deficit dei vari paesi membi entro il 2013.
 Ecco i punti contenuti nella bozza del G20:

Priorità è rafforzare la ripresa. ”La principale priorità del G20 – si legge – è quella di salvaguardare e rafforzare la ripresa, gettare le fondamenta per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata e potenziare la capacita’ dei nostri sistemi finanziari di far fronte ai rischi”.

Economie avanzate abbassino dificit entro il 2013.
Le economie avanzate del G20 – dice la bozza – si sono impegnate a favore di piani fiscali che, come minimo, dimezzeranno i disavanzi entro il 2013 e stabilizzeranno o ridurranno, entro il 2016, il rapporto debito pubblico-pil”.

Politiche monetarie adeguate a contribuire alla ripresa.
”Le politiche monetarie continueranno a dimostrarsi adeguate a garantire la stabilità dei prezzi e, quindi, a contribuire alla ripresa”.[MORE]

Banche paghino la crisi ma niente vincoli sulla tassa.
Le banche d’ora in avanti, si legge nella bozza, dovranno contribuire al risanamento del settore finanziario, ma attraverso ”un’ampia gamma di approcci politici”. Dunque nessun vincolo a introdurre una tassa globale sulle banche.
Nella bozza si legge come ”il settore finanziario debba farsi carico, sensibilmente e sostanzialmente, di qualunque onere associato agli interventi pubblici, se del caso, per risanare il sistema finanziario, finanziare la risoluzione e ridurre i rischi. Abbiamo altresi’ riconosciuto – prosegue la bozza – l’esistenza di un’ampia gamma di approcci politici in tale settore. Alcuni Paesi hanno scelto la via degli oneri fiscali. Altri hanno invece adottato un’impostazione diversa”. Nessun riferimento nel testo delle conclusioni all’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie.

Riformare la finanza in quattro punti.
”Stiamo costruendo un sistema finanziario più resistente in in grado di rispondere ai bisogni delle nostre economie, ridurre il danno morale, limitare l’insorgere del rischio e sostenere una crescita economica forte e stabile – dicono i grandi del G20 – ‘Tuttavia bisogna fare di più. Ci impegniamo quindi ad agire di concerto per riformare il settore finanziario”.
Il programma di riforme del sistema di finanza si basa su quattro pilastri: un vigoroso quadro normativo, potenziare l’infrastruttura del mercato finanziario, la risoluzione e le istituzioni sistemiche, la valutazione internazionale trasparente, e il processo di revisione paritetica. E’ quanto si legge in una bozza del comunicato finale del G20 sulla quale sembra esserci l’accordo dei leader. ”Sono stati compiuti progressi significativi su riforme che innalzeranno materialmente il grado di elasticita’ dei nostri sistemi bancari. Quando queste saranno completamente attuate, l’importo dei capitali sara’ significativamente piu’ alto e qualitativamente migliore. Cio’ consentira’ alle banche di resistere – senza un eccessivo sostegno pubblico – agli stress assimilabili alla recente crisi finanziaria. Siamo a favore della conclusione di un accordo – in occasione del Vertice di Seoul – sul nuovo quadro in materia di capitali”.
”Tutti i membri adotteranno i nuovi standard: questi ultimi saranno introdotti gradualmente secondo un calendario coerente con una ripresa ininterrotta e in grado di arginare le perturbazioni del mercato; l’obiettivo e’ quello di attuare tale nuovo quadro normativo entro la fine del 2012, con l’orizzonte di transizione che emergera’ dalla valutazione d’impatto economico elaborata dal Forum per la Stabilita’ finanziaria (FSB) e dal Comitato di Basilea. Le disposizioni transitorie terranno conto dei diversi punti di partenza e delle circostanze nazionali; le variazioni iniziali sui nuovi standard si ridurranno man mano che i Paesi si conformeranno al nuovo quadro di riferimento globale”.
”Ribadiamo nuovamente l’importanza di pervenire a un unico pacchetto di norme contabili mondiali di alta qualita’, e di applicare le norme dell’FSB ai fini di un’equa compensazione”.
Impegno contro protezionismo. ”Rinnoviamo, per altri quattro anni, fino alle fine del 2013, il nostro impegno a non innalzare barriere e erigerne di nuove agli investimenti o agli scambi di beni e servizi”. E’ quanto si legge nella bozza del comunicato finale del G20 intorno alla quale sembra esserci l’accordo dei leader. ”Minimizzeremo qualunque ripercussione negativa delle politiche nazionali sul commercio e sugli investimenti”.
Sforzi per tutelare l’ambiente. ”A seguito della recente fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico riconosciamo la necessita’ di condividere le best practices per proteggere l’ambiente marino, prevenire incidenti collegati allo sviluppo e all’esplorazione off shore, cosi’ come al trasporto, e affrontare le relative conseguenza”. E’ quanto si legge in una bozza del comunicato finale del G20 sulla quale sembra esserci l’accordo dei leader.
Piani consolidamento. ”Dare seguito alle misure di stimolo fiscale – questo un altro impegno del G20 – e comunicare piani di consolidamento fiscale ‘favorevoli alla crescita’ nei paesi industrializzati che saranno poi successivamente adottati. Per sostenere la ripresa sono necessarie finanze sane: e’ quindi importante garantire la dovuta flessibilita’ per far fronte a nuovi shock, essere in grado di rispondere alle sfide che derivano dall’invecchiamento delle popolazioni ed evitare che le generazioni future ereditino i disavanzi e il debito”.
”Per sostenere la ripresa sono necessarie finanze sane”, prosegue la bozza, nella quale i Paesi del G20 si ”impegnano” a ”intraprendere azioni concertate per sostenere la ripresa, creare nuovi posti di lavoro e pervenire a una crescita piu’ vigorosa, sostenibile ed equilibrata”. Tali misure, si legge ancora, ‘’saranno differenziate e concepite sulla base delle peculiarita’ nazionali”.
”Perche’ possa favorire la riattivazione della domanda privata, il percorso di aggiustamento dovra’ essere attentamente calibrato”, si legge oltre nella bozza di dichiarazione conclusiva. ”Esiste infatti il rischio che adeguamenti fiscali sincronizzati in alcune delle principali economie possano ripercuotersi negativamente sulla ripresa. Vi e’ poi l’ulteriore rischio che il mancato consolidamento, ove questo risulti necessario, possa minare la fiducia e ostacolare la crescita. Sulla base di tale bilancio, le economie avanzate si sono quindi impegnate a favore di piani fiscali che, come minimo, dimezzeranno i disavanzi entro il 2013 e stabilizzeranno o ridurranno, entro il 2016, il rapporto debito pubblico-Pil”. ”Le economie con gravi problemi fiscali – sottolineano i ‘Venti’ – dovranno altresì accelerare il ritmo del consolidamento. I piani di risanamento di bilancio saranno credibili, comunicati in modo chiaro, commisurati alle circostanze nazionali e incentrati su misure che favoriscano la crescita economica”.

(Blitz)


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