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FUKUSHIMA, 11 MAGGIO - Dopo due mesi dal disastro nucleare alla centrale di Fukushima, la Tepco, azienda elettrica che gestisce l’impianto, ha chiesto aiuti economici al governo giapponese per far fronte alle spese derivate sia dall’aumento della produzione di energia elettrica da idrocarburi, sia dalla necessità di risarcire tutte quelle persone evacuate dopo l’incidente.[MORE]
Per l’incremento di energia da fonti fossili conseguente alla diminuzione della produzione nucleare, si stima che la Tepco dovrà sostenere un aumento dei costi pari a circa 8,7 miliardi di euro. Non è ancora chiaro a quanto ammonterà la cifra del risarcimento dovuto alle 80 mila persone evacuate nel raggio di 20 chilometri dall’impianto, anche se gli esperti ipotizzano cifre intorno ai 60 miliardi di euro.
La richiesta di aiuti economici è stata presentata ieri dall’amministratore delegato, Masataka Shimizu. Per contro, alcuni dirigenti della Tepco rinunceranno allo stipendio fino a quando non sarà risolta l’emergenza, mentre per altri manager le retribuzioni saranno decurtate.
La stessa decisione di rinunciare allo stipendio fino alla fine dell’emergenza è stata presa dal premier Naoto Kan, il quale continuerà a ricevere solo lo stipendio di parlamentare. Una mossa dovuta probabilmente alla volontà di riconquistare la fiducia della popolazione dopo il disastro nucleare. Lo stesso Kan ha sostenuto in conferenza stampa la necessità di modificare le politiche energetiche del Giappone. “La responsabilità di non aver evitato l’incidente – ha dichiarato il premier – è della Tepco quanto del governo che ha puntato sull’energia nucleare come strategia nazionale, e per questo voglio porgere le mie scuse alla gente”.
Per questo motivo il Giappone ha deciso di rivedere il piano energetico del Paese, che fino a questo momento prevedeva l’incremento della produzione atomica fino a raggiungere nel 2030 il 50% del totale di energia elettrica prodotta, contro il 20% da fonti rinnovabili. La nuova strategia auspicata dal premier punterà, invece, all’aumento della produzione da rinnovabili e alla graduale diminuzione della produzione da fonte nucleare. (in foto: l'AD Tepco, Masataka Shimizu)
Serena Casu