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Catanzaro 27 marzo 2012 - Dopo la ribalta internazionale ottenuta lo scorso anno con l’importante citazione de “The Economist” e de “El Pais”, Salvatore Scalzo e Catanzaro tornano ad essere presi ad esempio positivo, a punto di riferimento per un nuovo corso politico, anche in questi giorni.
E’ infatti in uscita, il libro “Noi siamo la rivoluzione”, anticipato dall’e-book “La Cina siamo noi”, firmati da Federico Fubini, giornalista del “Corriere della Sera”, che già nel maggio scorso si era interessato a Catanzaro e a Salvatore Scalzo, scendendo in Calabria da Milano per conoscere di persona il movimento attorno al candidato a Sindaco del centro-sinistra.
E quella esperienza si è tramutata in un’ispirazione per Fubini che ha avuto modo di conoscere il tessuto sociale della città e che ora lo racconta in questa duplice opera (l’e-book è già tra i più scaricati in Italia ed è scaricabile da iTunes o Amazon gratuitamente). Un’opera in cui si racconta di come lo scollamento tra Università e città abbia portato alla proliferazione dei call center, veri e propri “centro di raccolta” di neolaureati a caccia di un impiego nella loro città. L’ultimo capitolo del volume, dunque, intitolato “Catanzaro come Bangalore”, è un’amara fotografia, del tutto realistica ed attuale, delle possibilità di lavoro che i giovani laureati catanzaresi, ma non solo loro, si trovano davanti.
Ad opporsi a questo sistema, racconta Fubini, c’è Salvatore Scalzo, indicato dall’autore come protagonista di una rivoluzione culturale, politica ed economica in Italia, a capo di un movimento che ha fatto appassionare di nuovo i giovani alla politica e che vuole governare secondo i criteri di buonsenso e capacità, sfruttando le competente professionali della città, seguendo la linea della sostenibilità. Scalzo, prosegue Fubini nel suo libro e nell’e-book, con la sua candidatura a Sindaco “ha intenzione di rimettere in movimento un contesto immobile e incancrenito”.[MORE]
“Sono orgoglioso di quanto scritto su di me da Fubini – ha commentato Scalzo -, dal momento che si tratta di un grandissimo giornalista. Ho avuto modo di conoscerlo, di approfondire con lui tematiche sociali ed economiche importanti, ed essere citato come esempio di una forza di cambiamento non può che darmi ulteriore grinta nel portare avanti il progetto politico che vogliamo costruire a Catanzaro. Catanzaro può e deve diventare un modello da esportare, un modello in cui l’approccio alla politica è alto e di spessore, un modello in cui le migliori professionalità si spendono per la città, un modello di buon governo che si contrappone ad un contesto in cui la politica ha perso la sua principale funzione sociale di servizio all'intera collettività ed è sempre più appannaggio degli interessi dei pochi. Quello che mi rattrista è che le parole di Fubini aprono uno squarcio realistico doloroso sulla città che amo. Per questo mi rivolgo a Catanzaro e dico che è ora di reagire: adesso si cambia. Insieme”.