Frosinone, sospettato di aver violentato la figlia di 14 anni: si suicida
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ROCCASECCA, 22 GENNAIO - Si è tolto la vita, impiccandosi ad una grata della chiesa di San Tommaso a Roccasecca (Frosinone), il cinquantatreenne accusato di aver abusato della figlia di 14 anni.
L’uomo, un agente di polizia penitenziaria di Cassino, era stato sospeso dal servizio e controllato con il braccialetto elettronico. In attesa dell’incidente probatorio, all’indagato era stato imposto dal GIP del tribunale di Cassino il divieto di non avvicinarsi alla moglie e alle figlie.
Le indagini a suo carico sono state avviate dopo che la madre della minore aveva sporto denuncia. Risulta possibile, secondo quanto si apprende dalla stampa locale, che le presunte violenze siano emerse in un tema che la minore aveva scritto durante un compito in classe di italiano. La madre, avvisata dalla docente e dal dirigente scolastico riguardo le dichiarazioni rese dalla giovane nel tema, si era rivolta alle autorità ammettendo di non essersi mai resa conto che la figlia fosse “oggetto delle attenzioni particolari” del padre.[MORE]
Dal racconto della vittima, sembrerebbe che gli abusi - reiterati nel tempo - avvenissero ogni volta che la quattordicenne restava sola con il padre. Questa mattina la scoperta del cadavere e dunque il drammatico epilogo della vicenda. Sul posto sono intervenuti in modo congiunto i carabinieri della compagnia di Pontecorvo e quelli della stazione di Roccasecca. Da quanto si apprende, gli uomini dell’Arma sentiranno, a stretto giro, il fratello da cui l’uomo suicida era andato a vivere dopo l’allontanamento dalla famiglia. Durante la fase degli accertamenti urgenti ed irripetibili, non è stato trovato alcun biglietto d’addio che “giustificasse” il drammatico gesto dell’uomo.
Luigi Cacciatori
Immagine da tgcom24.mediaset.it