Frosinone, madre strangola il figlio di due anni e finge un incidente stradale: arrestata
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
PIEDIMONTE SAN GERMANO, 18 APRILE – Un pianto disperato perché voleva tornare a casa della nonna, poi il silenzio, forzato, causato dalla mano di sua madre che gli ha chiuso la bocca e con l’altra lo ha strangolato. È morto per asfissia, il piccolo Gabriel Antonio, di soli due anni, e non di incidente stradale come in un primo momento aveva dichiarato la donna, di 28 anni, descritta come una persona emotivamente fragile. Al termine di un lungo interrogatorio, che si è protratto per quasi tutta la notte, l’orrore è venuto alla luce e l’infanticida è stata sottoposta a fermo, con l’accusa di omicidio volontario e rinchiusa nel carcere di Rebibbia.
La drammatica vicenda si è consumata nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 16, in località Volla, nelle campagne di Piedimonte San Germano (Frosinone). La donna ha chiamato i soccorsi, affermando che il suo bambino era stato investito da un’auto pirata. Il personale del 118 ha provato a rianimare il piccolo, ma ogni tentativo è risultato vano.
La zona è stata perlustrata dai Carabinieri, ma dei segni lasciati dal mezzo nessuna traccia. E neanche il corpo del bambino presentava evidenti ferite o lesioni riconducibili ad un investimento stradale. La versione della donna non ha trovato riscontri oggettivi e sempre più prepotentemente negli uomini dell’Arma si è insinuato il sospetto che la madre del piccolo potesse avere un ruolo attivo nella vicenda. E sono tornati, insieme alla ventottenne, nella zona del presunto incidente. A quel punto, la versione della sospettata è cambiata e la donna ha puntato il dito contro se stessa, raccontando agli inquirenti di aver investito accidentalmente suo figlio. Un ulteriore e fallimentare tentativo di depistare le indagini, perché a stretto giro la tragica verità è emersa: Gabriel è stato strangolato durante una passeggiata perché piangeva troppo.
Luigi Cacciatori