Franco Maccari a Palermo per convegno su legalità e sicurezza in Sicilia

domenica 23 maggio, 2010

PALERMO - Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, saranno oggi a Palermo per intervenire al convegno “Legalità e Sicurezza nella Regione Sicilia. Il ruolo delle Forze dell’Ordine”, organizzato dall’Associazione Carabinieri in Servizio “Pastrengo” e dal “Partito per gli Operatori della Sicurezza e della Difesa”. L’evento, dedicato alla memoria dei caduti della strage di Capaci, avrà luogo presso la sala convegni dell’ex Chiesa SS Elena e Costantino, in piazza della Vittoria, con inizio alle ore 1000. Il segretario del COISP relazionerà su “Il 112 europeo e l’unificazione delle Centrali Operative delle Forze di Polizia nell'ambito di un coordinamento reale”. [MORE]
"La mancanza di coordinamento – spiega Maccari alla vigilia dell’incontro - danneggia, prima ancora del cittadino, gli Operatori sul campo. E’ evidentemente necessario ridurre la duplicazione delle spese e gli inammissibili disguidi che spesso si hanno quando sul territorio operano contemporaneamente diverse Forze di polizia, sia a ordinamento civile che a ordinamento militare. Bisogna invece lavorare per ottenere la massima efficienza, ottimizzando le forze in campo ed evitando gli sprechi”.

Al convegno interverrà anche il Maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Bonaccorso, fondatore dell’Associazione Carabinieri “Pastrengo”, punito con 5 giorni di consegna dai suoi superiori per aver partecipato ad una analoga iniziativa tenutasi nei mesi scorsi a Bergamo, e diffidato dal partecipare all’incontro di Palermo.
“Esprimiamo vicinanza e solidarietà al Maresciallo Bonaccorso – dice Maccari – che parteciperà all’incontro di Palermo ben sapendo che andrà certamente incontro ad una nuova punizione. Una scelta coraggiosa e apprezzabile, che vuole difendere valori costituzionalmente garantiti come la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà associativa e la tutela del lavoro anche tramite l’attività sindacale: princìpi messi in discussione da una burocrazia militare che rispolvera antichi arnesi normativi soltanto per garantirsi una gestione del comando autoreferenziale e priva di qualunque controllo, e per stroncare sul nascere un possibile dibattito critico”.

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