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Ho passato una infanzia e una giovinezza indescrivibili.
Giornate che non finivano mai, intense e felici, piene di affetto con l'amore dei miei genitori e dei miei fratelli e con gli amici con cui dividevamo tutta la nostra felicità.
Questa parte della mia vita è quella che ha segnato di più la mia mente e compare, adesso, nei miei ricordi, piena di nostalgia.
Non è stato certo tutto giochi e avventure ma anche sacrificio, difficoltà, ostacoli che mi hanno formato come tutti i giovani della mia generazione.
Ho visto cambiamenti che mi hanno solo sfiorato senza colpirmi perché non ho condiviso anche se mi sono lasciato trasportare dalla corrente, in silenzio, senza parlare.
Ogni giorno che passa, mi ritrovo sempre più solo con me stesso, chiuso nel guscio dei miei ricordi della mia gioventù che è oramai passata e vive solo nei miei ricordi.
Mi sono rifugiato in un piccolo angolo, quasi isolandomi,
perché la mia vita passata potesse essere protetta
dentro la mia memoria.
Guai, se dimenticassi quando ero bambino e ragazzo!
Cosa avrei da ricordare?
Gli anni della mia vita di adesso, se vivrò, li ricorderò e li apprezzerò tra 20
anni perché quello che si ha è normalità e non dono di Dio.
"Franco, si sta facendo sera! "Una voce sento dentro e non riesco a capire chi possa essere."
E' una voce dolce, serena, senza tempo!
"Ma come ho fatto a non riconoscerla!"
Mia madre!
"Resta con noi, Signore, perché si fà sera"
Adesso incomincia il buio, sono le 19,45,e sono qui, solo,
non molto lontano ci sono i miei ricordi ed il mio passato.
Staserà, verso mezzanotte e mezza, mi affaccerò di nuovo
dentro la biglietteria della stazione FS di Bianco.
In giro, si vocifera, che ci sarà una grande partita a scopa.
Franco Sicari