Franco Sicari: Il tempo è quasi tutto trascorso
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Il tempo è quasi tutto trascorso - Dei cancelli di ferro sbarrano l'ingresso dell'entrata principale. Mi affaccio per leggere qualcosa. Capostazione titolare! Ufficio movimento! Biglietteria! Nessun rumore, nessuna persona.ì
Il tempo cambia ogni cosa. Il film girato il 21 giugno 1969 è quasi consumato e nessuno ha avuto la possibilità di trasformarlo in dvd. La pellicola è tutta sciolta ed i fotogrammi sono stati alterati dall'umidità e dal vento di scirocco che corrode ogni cosa.
Aiutandomi con un lungo bastone, dalle sbarre del cancello avvicino la grossa pizza del film e mi apparto sotto la palma. Il sedile c'è ancora. Guardo i fotogrammi e, piano piano, la memoria comincia a rimettere a posto i personaggi, anche se sono trascorsi 40 anni. "La stazione è piena di gente. Il capostazione Misitano alza la paletta per dare il verde al treno per Roccella Jonica, sono le 07:10." Il lungo giorno più lungo dell'anno è già iniziato.
“Fa caldo, l'asfalto della statale 106 si sta sciogliendo” I personaggi sono tutti ai loro posti ed anche le cose inanimate sono sempre le stesse. Poche auto transitano ed i lunghi rettilinei che portano a Bovalino sono vaporosi ed evanescenti, come un miraggio. Col secchiello nella mano il fanciullo scende, attraversando i binari, verso il mare".
Tutta la vita percorsa in pochi attimi anche se i fotogrammi sono tanti. Scegliere quali rivedere è difficile e l'occhio passa veloce. Tutti sono ricordi dolcissimi e belli! "Le aule del liceo classico Ivo Oliveti di Locri ed i miei compagni. Il traghetto che passa lo stretto di Messina un giorno di scirocco! l'esame di Istologia un giorno di maggio del 1971." Mi riposo un poco, appoggiando la pellicola sul sedile dove, tanti anni fa, Rino Grillo, cugino di mia madre, aspettava l'arrivo dei treni.
Accendo una marlboro morbida con gli occhi persi nel vuoto. Fa caldo ed è il giorno più lungo dell'anno! Ore 19:45 del 21 giugno 1969. Arrriva il locale da Reggio Calabria e scende solo il Ciorla con i suoi pacchi di tessuti. Chissà se ha venduto qualcosa o se tutta la sua vita è una illusione e non ha venduto mai niente!
Adesso che il sole è tramontato dietro l'Aspromonte sta venendo sera. Non so se riporre la pizza del film, attraverso le sbarre, dentro la stazione. Accendo una nuova marlboro ed aspiro il fumo con avidità.
Gli occhi sono sempre fissi nel vuoto mentre avvicino l'accendino alla pellicola che rapidamente si incendia.
Lentamente si svuota anche la mia mente ed incomincio a sentirmi sempre più leggero. Gli ultimi fotogrammi si disintegrano mentre mi allontano nel grande piazzale della stazione. Salgo sulla golf, l'orologio segna le 21:05 del 21 giugno 2009. Il giorno più lungo sta per finire. Mentre salgo verso nord, tenendo sulla destra il mare Jonio, vedo solo mia madre, con i suoi capelli neri, bellissima.
Franco Sicari