Franco Iacucci nel gruppo di lavoro UPI sul regionalismo differenziato
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COSENZA 17 MARZO - Si ragiona ormai da più tempo di regionalismo differenziato e problematiche connesse e, com’è normale che sia, anche l’Associazione delle Province italiane (UPI) ha aperto una riflessione al proprio interno con la costituzione di un gruppo di lavoro che si occuperà appunto di approfondire le problematiche relative all’attuazione dell’articolo 116, comma 3, della Costituzione e le iniziative avviate dalle Regioni sull’autonomia differenziata.
A far parte di questo importante gruppo di lavoro è stato chiamato il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, in quanto componente del Comitato direttivo UPI. Al tavolo istituzionale Iacucci rappresenterà dunque le Province del Centro Sud Italia, insieme ai Presidenti delle Province di Brindisi e di Campobasso. La prima riunione del Gruppo è stata già convocata e si terrà martedì 19 marzo prossimo presso la sede dell’UPI di Roma.
Una scelta politica forte, dunque. Per il partito e per la politica che fa scendere in campo direttamente anche i Presidenti delle Province. Oltre a Iacucci, infatti, nel gruppo di lavoro sono inseriti anche i Presidenti della Provincia di Brindisi, di Campobasso, di Lodi, di Massa-Carrara e soprattutto di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto che sono le tre regioni con i riflettori accesi sulla proposta di legge.
Il Presidente Iacucci sarà presente per portare il punto di vista dei territori meridionali, che nell’autonomia differenziata paventano un aumento degli squilibri territoriali e una minaccia alla coesione nazionale: «siamo a favore di un’autonomia più omogenea per tutte le regioni e dunque accettiamo la sfida del cambiamento, perché è giusto che anche il meridione giochi questa partita abbandonando i vittimismi. Quella che è in atto è la più importante riforma di attuazione della Costituzione mai fino adesso realizzata, destinata a cambiare gli assetti amministrativi e gli stessi apparati burocratici del nostro Paese e per poter combattere questa battaglia il Sud deve rimettersi in gioco e prendervi parte».
L’auspicio è che le regioni meridionali possano interagire in maniera coesa ai tavoli interistituzionali, anche al fine di salvaguardare i principi di solidarietà della Nazione e di unità dello Stato. Ciò che non potrà essere accettato è la realizzazione di quella che da più parti è stata indicata come la “secessione dei ricchi”, ma nel contempo «dobbiamo dimostrare che anche il Meridione è in grado di prendersi nelle proprie mani e gestire in maniera più efficace settori importanti di intervento per la vita dei propri cittadini», la chiosa del Presidente Iacucci.