Francis Ford Coppola a Toronto per presentare "Twixt"
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TORONTO, 14 SETTEMBRE - Non è ancora uscito negli States, ma intanto è stato possibile vederne le prime immagini al TIFF (Toronto International Film Festival). Stiamo parlando di "Twixt", l'ultimo film di Francis Ford Coppola, quasi un lavoro di esorcismo o d'introspezione, considerando i riferimenti della trama ad analoghe vicende vissute dal regista. Il film tratta infatti del dramma di un padre che si confronta con la morte del figlio, mentre è alle prese con un'indagine sull'omicidio di una giovane ragazza. Coppola ha perso il figlio Gian Carlo a 22 anni, in un incidente di barca sulle coste del Maryland. Non a caso l'autore ha spiegato come la pellicola tocchi corde molto personali.[MORE]
Nel film, Val Kilmer impersona un giallista che nel corso di una tournee promozionale si trova invischiato nel caso della morte misteriosa di una giovane ragazza (Elle Fanning), in una tetra cittadina della California. Il romanziere, che ha perso un figlio, uncontra il fantasma della vittima che gli svela i segreti più riposti degli abitanti della città. L'attore protagonista ha dichiarato di essere stato affascinato dall'idea del sogno che sta al centro della storia, al punto di aver accettato la parte ancor prima di leggere la sceneggiatura.
I primi commenti della critica non sono stati esattamente esaltanti, circostanza che potrebbe essere preoccupante per un film ancora privo di distribuzione. Kirk Honeycutt dell'Hollywood Reporter ha bollato il film di Coppola come "il suo lavoro più stupido", mentre Cory Everett su IndieWIRE di una "messa in scena a volte imbarazzante", aggiungendo che "il film è divertente, a volte volontariamente, a volte no". Non è stato più tenero Drew McWeeny di HitFix, per il quale le pellicola sarebbe "non solo il peggior film che ha girato, ma presumibilmente il peggior film mai trasmesso dal festival".
Ciononostante il regista non sembra preoccupato. In conferenza stampa ha ricordato la pessima accoglienza di alcuni film ora considerati "classici", come "Il Padrino", che all'epoca fu stroncato dal Daily Variety.
Antonio Maiorino