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CODOLOET, 12 SETTEMBRE 2011 - Sarebbe di un morto e quattro feriti (di cui uno molto grave) il bilancio dell'esplosione avvenuta alle 11:45 di questa mattina nel centro di trattamento scorie di Marcoule, a Codolet, comune francese di 558 abitanti nel sud della Francia (distante 30 chilometri da Avignone e 257 da Torino) di proprietà della Socodei, filiale cittadina dell'Ente nazionale per l'energia elettrica, Edf (Electricité De France).[MORE]
Sembrano non esserci per adesso – stando alle dichiarazioni del portavoce del Commissariato dell'energia atomica (Cea) – fughe di materiale radioattivo all'esterno. Le prime ricostruzioni parlano di «un'esplosione avvenuta in un forno che serviva a fondere rifiuti radioattivi metallici». L'Edf, tramite un portavoce, sottolinea come si tratti di un incidente di natura industriale e non nucleare.
Nello stabilimento, la prima centrale nucleare francese gestita da Areva e Cea, viene prodotto il Mox, un combustibile nucleare composto da uranio e plutonio proveniente dalle armi atomiche.
Secondo il sito Midi Libre il corpo della vittima sarebbe stato ritrovato già carbonizzato, il ferito più grave è stato invece trasferito in elicottero all'ospedale di Montpellier, per le vittime lievi è stato comunque disposto il ricovero presso l'ospedale di Bagnols-sur-Ceze.
Tra le prime reazioni all'incidente quella della borsa di Parigi, dove il titolo ha perso circa il 6% dopo la diffusione delle prime notizie.
Cecile Duflot, segretario nazionale del partito ambientalista francese Europe Ecologie-Les Verts ha subito chiesto al governo di Parigi «la più grande trasparenza, in tempo reale, sulla situazione e le conseguenze ambientali e sanitarie», anche alla luce delle ancor vive polemiche relative al riversamento accidentale di acque contenenti uranio avvenuto circa dieci giorni fa dalla centrale nucleare di Tricastin (Provenza).
Andrea Intonti