Francesco Sicari: La tempesta
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

Francesco Sicari: La tempesta

sabato 10 aprile, 2021

Francesco Sicari: La tempesta. la sera era stata breve e aveva annunciato una notte scura.

Il silenzio era sceso lungo la statale 106 e non transitava nessuna auto, quasi si fosse fermato tutto nell'attesa della tempesta.

Corso della Vittoria era vuoto ed i tavolini dei bar erano stati messi dentro.

Un orecchio sensibile sentiva gia il rumore del mare che montava da est e lo stormire dei platani.

Mia madre aveva chiuso bene le imposte che davano ad est perchè la tempesta veniva dal mare ed i venti, anche forza 9, avrebbero spinto il mare Jonio fino alle case dei pescatori nella via Marina e sarebbe giunto fino al passaggio a livello dove c'era la caserma della Finanza.

Già pioveva sempre più forte e lampi e tuoni e vento !

Il vento penetrava dentro le fessure che incontrava e suonava come un'orchestra!

Bisognava aspettare! La tempesta poteva durare molto e fare paura! Le fiumare si sarebbero gonfiate ed avrebbero portato a mare tutto ciò che avessero incontrato lungo il loro cammino!

La paura e l'angoscia di quello che sarebbe potuto accadere.

Avevo paura e accarezzavo i miei cani da caccia Bobby e Zaccaria che erano più spaventati di me!

I miei cani! Vivono sempre nei miei ricordi! sembra non siano mai esistiti o non morti mai come tutte le cose che ho amato! La mia vita sembra tutta vissuta come un sogno, come una illusione, quasi se la mia vita non dovesse finire mai o fosse finita da una eternità.

Mia madre accende il lume a petrolio perchè la luce è andata via!

Mio padre è tornato a casa presto perchè la tempesta è forza 9 e fa paura!

La pioggia sferza l'asfalto sulla statale 106.Le cunette si riempiono d'acqua. Fulmini e tuoni. Fulmini, tuoni , vento ed acqua!

Chi sa se sto sognando e presto mi sveglierò! Dal letto sento il mare che grida!

Lungo i vicoli delle casette popolari, vicino casa di mia madre, gira, senza ombrello, solo la Morte!

Certo non ha paura della pioggia e del vento e poi come farebbe a bagnarsi?

Cerca il nemico di sempre che è riuscito a sfuggirgli da 50 anni!

Non si sa mai! Si potrebbe essere addormentato sotto un platano carico di alcool etilico e sarebbe passato dal sonno alla morte senza sofferenza e dolore!

Ma anche questa volta era stata sconfitta perchè il Peppe aveva trovato rifugio in un carro merci ,fermo nel binario morto della stazione FS e li si era addormentato!

Il suo era il sonno del giusto fortunatamente senza sogni!

Si era svegliato dopo 2 giorni quando la tempesta, oramai, era passata!

Le tempeste di autunno vengono dal mare e fanno paura:

Tutti si chiudono in casa per aspettare la fine!

Adesso gli uomini non hanno più paura! Non sono capaci nemmeno di avere paura, nemmeno della morte che gira ancora nei vicoli delle casette popolari, vicino la casa di mia madre.

E poi, la morte,è diventata indifferente!non gli interessano uomini vuoti, da inseguire!

La incontro ogni anno, seduta su una bassa tomba! Si è travestita da uomo:

Jeans e maglietta, qualche tatuaggio, qualche orecchino:

mi saluta, quasi indifferente e mi dice che è solo questione di tempo!

Franco Sicari


Autore
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