Forza Italia insorge: "Ora Mattarella fermi Renzi e Napolitano"
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SALERNO, 10 AGOSTO 2015 - Non si placano le polemiche sulle riforme costituzionali varate dal governo Renzi. Nonostante il periodo di ferie per i parlamentari, Forze Italia alza un nuovo polverone e lo fa pubblicando un editoriale su "Il Mattinale", in cui rivolge pesanti accuse nei riguardi del capo del Governo Matteo Renzi, e all'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, colpevole, a loro avviso, di esercitare un potere da "Quirinale Ombra". Nell'articolo diffuso da FI si legge: "In merito alle riforme e ai numeri del governo, con rispetto domandiamo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di esaminare la questione nella sua oggettività drammatica e alla luce dei precedenti più immediati", dichiara il capogruppo forzista Renato Brunetta che poi non risparmia l’ex inquilino del Colle, Giorgio Napolitano. “Nel novembre 2011, per molto meno, senza alcuna bocciatura, e anzi dopo un voto favorevole della Camera dei deputati, il presidente Napolitano convocò Silvio Berlusconi e gli impose le dimissioni. Ora, con scarsissima sensibilità istituzionale e personale, il Presidente emerito Napolitano, cerca di precostituire una strada per il suo successore, chiedendo con il suo silenzio di avallare una sorta di moral suasion di un Quirinale ombra”. Sulla stessa linea i Cinque Stelle che con il senatore Vito Crimi chiariscono: “Qualcuno dovrebbe spiegarci perché il senatore Giorgio Napolitano non vuole che il futuro Senato della Repubblica sia eletto dai cittadini. Qualcuno dovrebbe spiegarci - dice ancora - perché il senatore Giorgio Napolitano vuole un senato di consiglieri regionali, nominati da altri consiglieri regionali, scelti fra consiglieri regionali, o almeno fra quelli che non sono stati ancora raggiunti da custodie cautelari, avvisi di garanzia, o condanne”. Non tarda ad arrivare la replica del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che dichiara: "Renzi è costretto al Senato ad inseguire i voti dei pur rispettabili verdiniani. Ma con i voti raccattati non andrà lontano. Per fare le riforme serve confronto, non qualche mezzuccio".
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Dunque ormai è scontro aperto in Parlamento, soprattutto da quando anche i senatori di minoranza Dem, hanno deciso di presentare 28 emendamenti contro il ddl Boschi.
(foto:gazzettadellavoro.com)
Filomena I. Gaudioso