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PARIGI, 3 LUGLIO - Sebastian Vettel è a Parigi per rispondere all'invito del presidente della Federazione internazionale dell'automobile, Jean Todt: il motivo della convocazione è chiaramente quanto avvenuto domenica scorsa a Baku, durante il Gran Premio dell'Azerbaijan, tra il tedesco della Ferrari e Lewis Hamilton. La Fia esaminerà nuovamente il caso, per decidere se siano necessarie ulteriori sanzioni nei confronti di Seb. [MORE]
Non si tratterà di un processo, ma di un incontro formale. I timori però restano, soprattutto alla luce del comportamente recidivo del pilota della rossa: Vettel aveva infatti già ricevuto un ammonimento a evitare future intemperanze dopo le offese via radio a Charlie Whiting nello scorso GP del Messico.
A Baku, invece, in regime di Safety Car, il ferrarista era stato sanzionato con uno stop-and-go di dieci secondi per “guida pericolosa” nei confronti di Hamilton. L'inglese, reo secondo Seb di aver effettuato un brake-test, era stato affiancato e poi colpito con una ruotata dal tedesco. Ma i commissari di pista hanno completamente scagionato Lewis, mentre è montata la protesta per l'eccessiva leggerezza della sanzione inflitta a Vettel, autore di un fallo di reazione censurabile e criticatissimo.
Adesso gli scenari che si prospettano sono essenzialmente tre. Considerare sufficiente la sanzione già scontata dal pilota tedesco nel GP di Baku; sanzionarlo ulteriormente; decidere un ulteriore step di indagini deferendo Vettel al Tribunale Internazionale della Fia. Il responso è atteso prima del GP d'Austria, che si corre questo fine settimana a Zeltweg, e potrebbe avere delle ricadute decisive sulle sorti di questo Mondiale.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it