Formigoni sotto assedio: "Giunta nuova o elezioni. Se cado io, cade tutto il Nord"
Politica Lombardia

Formigoni sotto assedio: "Giunta nuova o elezioni. Se cado io, cade tutto il Nord"

giovedì 11 ottobre, 2012

MILANO, 11 OTTOBRE 2012 - Dopo l'arresto di Domenico Zambetti, l'assessore regionale alla Casa e il conseguente terremoto che ne è scaturito, nell'epicentro ci è finito Roberto Formigoni che, in queste ore, per difendersi è partito all'attacco, "“Se cado io cadono anche Piemonte e Veneto. Se i leghisti vogliono il dialogo devono ritirare le dimissioni, decidano se vogliono far parte dell'alleanza in Lombardia, Veneto e Piemonte", queste le parole del presidente della Regione Lombardia, questa mattina nel corso della telefonata di Belpietro.

Al centro della conversazione la bufera che ha colpito il Pirellone e le varie reazioni che si sono sviluppate, come ad esempio l'ultimatum imposto dalla Lega, i cui consiglieri e assessori lombardi hanno rassegnato ieri le proprie dimissioni al partito e lasciando a Formigoni "la scelta se fare un passo indietro o a lato, con l'alternativa dell'azzeramento della giunta", come ha sottolineato il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini. "Domani - ha proseguito Salvini - io e Maroni incontriamo Formigoni con in tasca le dimissioni dei nostri. Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo a lato o indietro, ci ragioni su stanotte, la Lega è determinata ad andare avanti". Salvini ha poi concluso affermando che, "siamo consci del fatto che prima di aprile si andrà a votare".

A ciò, Formigoni ha replicato, "Non ho detto che non mi dimetto, ho detto che la Lega ieri ha dato le proprie dimissioni, io ne ho preso atto. Se la Lega conferma che è fuori dai giochi andrò a un rinnovamento completo della Giunta o si andrà ad elezioni", aggiungendo, "Se la Lega conferma che si tira fuori dall'alleanza per Lombardia, Veneto e Piemonte provvederò subito ad assegnare le deleghe degli assessori leghisti dimissionari perché non si possono lasciare senza presidio assessorati importanti. In quel caso si andrà alle elezioni con giunta guidata da Formigoni". [MORE]

Formigoni puntualizza, "Non è un ricatto" legare il destino della giunta lombarda con i governi di Piemonte e Veneto che sono frutto di un accordo politico per le elezioni del 2010 con cui si stabilì che due regioni andavano alla Lega e la Lombardia al Pdl. Su questo vi sono parole chiarissime di Berlusconi ed Alfano".

Per quanto riguarda ciò che è accaduto ieri, il presidente della Regione Lombardia ha dichiarato, "L'accusa sollevata contro Zambetti è di una gravità assoluta, è inaccettabile. O è un abbaglio incredibile della magistratura,e credo proprio di no, oppure Zambetti è uno spergiuro che ha tradito la fiducia di tutti noi. Siamo in presenza di un politico che non solo ha tradito, è andato a comprare voti dalla 'ndrangheta, ma ha tradito anche il proprio presidente e il proprio partito'. Di fronte a questo salto di qualità negativo io prenderò decisioni forti, nette. La 'ndrangheta non deve avere accesso nelle istituzioni e non lo avra'".

Oltre alla Lega, anche i consiglieri regionali di Pd, Idv e Sel sono “pronti a rassegnare le dimissioni”. In pratica, per far cadere il Consiglio regionale sarebbero necessarie le dimissioni di 41 consiglieri, l’opposizione da sola arriverebbe a 31 consiglieri, se insieme a Pd, Idv e Sel, si dimettono anche gli esponenti dell’Udc, dei Pensionati e Filippo Penati (gruppo misto).

(Fonte: ansa, Il Fatto Quotidiano)

Rosy Merola


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