Formigoni, i pm cambiano capo di imputazione: «Fu induzione indebita»
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MILANO, 24 SETTEMBRE 2014 - Nuovi guai giudiziari per l’ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Nell’ambito dell’indagine riguardante la discarica di amianto di Cappella Cantone, a Cremona, il senatore del Ncd, «abusando delle proprie funzioni e potestà politiche e amministrative», avrebbe indotto «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso» gli imprenditori «Locatelli Pierluca, Testa Antonio e Testa Giovanni a dare e a promettere indebitamente» somme di denaro «a vantaggio della Cdo di Bergamo e dell’area politica di riferimento (Comunione e Liberazione)».
Questo è quanto hanno scritto i pm di Milano Paolo Filippini e Antonio D’Alessio. Un nuovo capo di imputazione quindi per Formigoni, con un’accusa che adesso è passata da corruzione ad induzione indebita, ovvero il “vecchio” reato di concussione. Sempre secondo l’accusa, l’ex presidente della regione Lombardia avrebbe operato con la complicità dell’ex assessore all’Ambiente, Marcello Raimondi, e degli ex vertici della Cdo bergamasca, «Breno Rossano e Brambilla Luigi, i quali agivano – si continua a leggere – per conto dei predetti ufficiali».
Gli stessi imprenditori, tra il «2002 ed il 2009», avrebbero effettuato «plurime donazioni alla Fondazione Maddalena di Canossa per interventi edilizi sugli immobili della scuola privata Imiberg di Bergamo» per un totale di 781.157 euro, per poi successivamente promettere il «pagamento» di 400mila euro al fine di «ottenere i favori e la sponsorizzazione dei pubblici ufficiali Formigoni Roberto e Raimondi Marcello con riguardo all’istanza di Autorizzazione integrata ambientale».
Alla notizia della formulazione del suddetto nuovo capo di imputazione non si è fatta attendere il commento dello stesso Roberto Formigoni: «Chi ragiona vede che la nuova accusa formulata contro di me è surreale e dimostra con ogni evidenza che la Procura non è in grado di sostenere nessun addebito nei miei confronti». «A giugno – ha continuato Formigoni - la prima formulazione del pm era stata bocciata dal gip “perché non risultano atti contrari ai doveri d'ufficio compiuti da Formigoni”».[MORE]
«Oggi – ha voluto precisare l'ex governatore - gli stessi pm si arrampicano sugli specchi cercando di implicarmi in una donazione che privati cittadini, che non conosco e con cui non ho mai avuto rapporti, hanno effettuato ad una privata fondazione che non conosco e con cui non ho mai avuto rapporti. Chiunque ragiona - conclude il senatore - si accorge di quanto sia surreale il tutto».
(Immagine da intelligonews.it)
Giovanni Maria Elia