Fondo per proteggere Auschwitz: dall'Italia nemmeno un euro
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ROMA, 16 NOVEMBRE 2014 - Un “fondo perpetuo” per raggiungere la cifra di 120 milioni di euro, utili alla salvaguardia di uno dei luoghi che ha segnato in maniera drammatica e indelebile la storia dell’umanità: Auschwitz.
Questa l’iniziativa che fu lanciata nel 2009 da Wladyslaw Bartoszewski, prigioniero numero 4427 tra il settembre 1940 e aprile 1941, sopravvissuto e adesso responsabile del Consiglio internazionale del campo di concentramento, dopo l’appello lanciato dal governo polacco: «Ogni nazione ha il dovere inalienabile di proteggere questo luogo» sottolineò per l’appunto il ministro della Cultura polacco.
D’altronde, nello stesso 2009 i funzionari del museo Auschwitz-Birkenau, inaugurato nel 1947, evidenziarono l’impossibilità di sostenere i costi dei 155 edifici, tra cui i due forni crematori, le migliaia di oggetti e documenti che testimoniano lo sterminio compiuto dai nazisti sugli ebrei, con il rischio chiusura sempre più reale.
A distanza di quasi 70 anni, il prossimo 27 gennaio ricorrerà infatti il settantesimo anniversario della sua liberazione, e dal momento dell’istituzione della fondazione nel 2009, sono stati 31 i paesi che hanno aderito all’iniziativa e hanno contribuito alla raccolta di 102 milioni di euro, quasi 120milioni richiesti inizialmente.
Per ovvie ragioni, la Germania è stata la nazione più generosa con la donazione di 60 milioni di euro. Desta invece meraviglia la totale assenza dell’Italia che, come sottolinea il quotidiano spagnolo El Pais, pur essendo la patria di Primo Levi, autore di una delle opere più importanti riguardanti la Shoah, “Se questo è un uomo”, non ha partecipato all’iniziativa.[MORE]
Tuttavia, tra i grandi paesi dell’Unione Europea anche la stessa Spagna non ha contribuito al “fondo perpetuo”. Come detto in precedenza sono ancora 18 i milioni di euro mancanti: Italia e Spagna non perdano l’occasione di salvaguardare il luogo della memoria per eccellenza.
(Immagine da guliver.pl)
Giovanni Maria Elia