Fondi ai Comuni di confine, raggiunta l'intesa
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TRENTO, 20 SETTEMBRE 2014 - Nella giornata di ieri è stato siglata, a Roma, un'intesa tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e le regioni Lombardia e Veneto, il Ministero dell'economia e delle finanze e il Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sul Fondo ai Comuni confinanti con il Trentino Alto Adige. Tale fono va a sostituirsi al fondo Odi (Organismo di indirizzo), abolito lo scorso 30 giugno.
Il nuovo fondo va ad istituire un nuovo ente di gestione, presieduto dalla Provincia autonoma di Trento, e finanzierà le opere sovraregionali riferite ai territori dei comuni confinanti e contigui, riguardanti progettualità, ambiti, o iniziative di natura strategica o di particolare rilevanza per le Regioni o le Province autonome, anche di carattere pluriennale.
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Inoltre il nuovo ente sarà formato dal ministro Delrio, i presidenti di Trentino e Alto Adige, delle regioni Veneto e Lombardia, delle province di Sondrio e Belluno con la partecipazione di tre rappresentanti dei comuni di confine.
Il presidente Ugo Rossi, presidente della provincia autonoma di Trento, ha dichiarato: “È un principio molto importante perché sancisce la possibilità che questi investimenti, pur ricadendo nei territori dei comuni di confine possano avere effetti benefici per il nostro territorio: penso ai collegamenti stradali o agli impianti di risalita ad esempio”.
Per quanto riguarda la gestione delle fasi tecnico amministrative, saranno le province autonome ad occuparsene, istituendo un apposito sportello a favore dei territori di confine.
“Rispetto a prima", ha continuato il presidente Rossi, "saranno i presidenti delle regioni e delle province autonome a definire assieme al ministero quali sono gli interventi anche di carattere pluriennale che saranno realizzati a favore e per i territori di confine, fermo restando che una quota non marginale di massimo 500.000 euro all’anno potranno anche essere destinati a specifici progetti presentati dai comuni lombardi e veneti confinanti, sulla base di bandi annuali”.
Il primo obiettivo da raggiungere è quello di far ripartire quanto prima tutto il sistema partendo dai circa 80 progetti già approvati e ammessi a contributo.
Fonte: La Gazzetta delle Valli
Valentina D'Andrea