Fondazione Campanella: dipendenti, polo oncologico declassato
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CATANZARO, 9 AGOSTO 2013 - "La dura battaglia che la Fondazione Campanella sta combattendo per la sua sopravvivenza e' giunta ormai ad un punto decisivo ed ancora nulla fa pensare che possa concludersi positivamente".
Lo affermano, in una nota, i lavoratori del polo oncologico di Catanzaro che fa capo alla fondazione. "Il parere positivo della Commissione per l'accreditamento - scrivono - potrebbe aprire la strada ad un finanziamento straordinario, in attesa della firma del contratto con l'A.S.P., e questo darebbe ossigeno alle asfittiche casse della Fondazione e dei suoi dipendenti, dando modo di proseguire nella mission di diagnosi e cura delle patologie oncologiche.
Gia', non e' questo che si chiede alla FTC cosi' come viene sottolineato nella nota diffusa dalla Regione Calabria giorno 6 agosto scorso? Peccato che una struttura che dovrebbe essere, citiamo testualmente, "un grande Polo Oncologico regionale di riferimento per tutta la Calabria" e' attualmente declassata al ruolo di piu' piccola delle cliniche private dell'intera regione! Verrebbe da dire: c'era una volta il Centro Oncologico, voluto, disegnato, ideato per la Calabria ed i suoi cittadini da una Persona che pensava che non fossimo un popolo inferiore a nessun altro.
E questo Centro - si fa rilevare - era stato organizzato con quasi tutte le specialita', mediche e chirurgiche proprio per essere Polo di attrazione per migliaia di potenziali, sfortunati pazienti. La storia successiva la conosciamo tutti:il progetto e' stato fatto a pezzi fra piani di rientro, budget decurtati, poltrone da difendere a tutti i costi, incapacita' a costituire reti regionali e flussi preferenziali e rapidi per pazienti che proprio tempo da perdere non ne hanno.
Signori politici di ogni schieramento - scrivono gli operatori - una cosa fatevela dire: con la riduzione a 35 posti letto il polo oncologico di Germaneto di fatto l'avete gia' chiuso! Ed ancora un a volta ci sentiamo dire che non si perderanno posti di lavoro: ma il nodo del transito delle Unita' Operative dalla fondazione all'azienda Mater Domini ( a proposito, interessante sapere che le suddette U.O. "valgono" 26 milioni di euro, visto che a noi ne davate giusto 18 per queste e molte altre) e le modalita' di trasferimento del personale di Fondazione che in esse opera, non hanno ancora trovato soluzione definitiva e proprio questo rischia di essere il problema piu' grosso. Ed allora?"
Secondo i lavoratori, "di fronte a tutto questo e' evidente che proprio non si ha idea di cosa sia organizzare un Centro di questo tipo e che ancora una volta la totale assenza di programmazione rischia di far naufragare definitivamente un progetto di cui si sente purtroppo assoluta necessita'. E dunque sembra proprio sempre piu' chiaro che, al di la' dei proclami piu' o meno sinceri, quando si riduce una struttura che opera in un Policlinico Universitario a poco piu' di un Centro di primo soccorso non la si vuol far vivere, ma destinarla a misera sopravvivenza.
Ed e' per questo signori politici calabresi che ci domandiamo: ma cosa possiamo chiedervi alla fine? Nulla davvero, - continuano - perche' non aver compreso la portata del disegno di un vero Polo oncologico regionale equivale ad aver fatto perdere alla Calabria un'occasione d'oro e di questo siete veramente responsabili. Ma siamo buoni e vogliamo comunque augurarvi buone vacanze. Ci rivedremo a settembre? Chi puo' dirlo...Forse ci sara' anche stavolta il milioncino dell'ultimo momento, oppure, come in ogni "noir" che si rispetti, magari verra' trovato il cadavere della Fondazione e bisognera' cercare l'assassino".[MORE]
Redazione