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La visita pastorale raccoglie più fedeli del previsto. Dal 1983 un Papa non visitava Venezia.
Circa 350.000 persone di sono radunate al parco di San Giuliano, a Mestre, per assistere alla celebrazione tenuta dal Papa.
Molti i veneziani, tradizionalmente abbastanza “freddi” sulle questioni di fede, ma ancor di più[MORE] la gente proveniente la fuori Venezia. Nemmeno le speranze più ottimistiche dell’organizzazione avevano paventato un numero così ampio, tanto che la Diocesi comunica che erano state preparate “solo” 80.000 particole per la comunione dei fedeli.
La celebrazione è condotta da Benedetto XVI con l’assistenza di 400 sacerdoti, 500 coristi e altrettanti volontari, principalmente dell’opera di San Giuliano, il cui incarico sarà dare assistenza ai preti che distribuiranno l’eucaristia agli astanti.
Durante l’omelia il Papa ha toccato i temi tradizionali cari al suo pontificato: la tradizionalità della fede, al diffidenza verso la modernità, il culto mariano.
Ratzinger ricorda ai fedeli che “occorre promuovere e difendere con coraggio la verità e l'unità della fede. Occorre rendere conto della speranza cristiana all'uomo moderno, sopraffatto non di rado da vaste ed inquietanti problematiche che pongono in crisi i fondamenti stessi del suo essere e del suo agire” e poi li invita alla “conversione dalla disperazione alla speranza, dalla tristezza alla gioia”.
“Conversione anche alla vita comunitaria. Talvolta, quando si parla di conversione, si pensa unicamente al suo aspetto faticoso, di distacco e di rinuncia. Invece, la conversione cristiana è anche e soprattutto fonte di gioia, di speranza e di amore. Essa è sempre opera di Cristo risorto, Signore della vita, che ci ha ottenuto questa grazia per mezzo della sua passione e ce la comunica in forza della sua risurrezione”.
“Cari fratelli e sorelle, sono venuto tra voi come Vescovo di Roma e continuatore del ministero di Pietro, per confermarvi nella fedeltà al Vangelo e nella comunione. Sono venuto per condividere con i vescovi e i presbiteri l'ansia dell'annuncio missionario, che tutti ci deve coinvolgere in un serio e ben coordinato servizio alla causa del Regno di Dio”.
Imponente servizio di sicurezza
La visita pastorale del Papa ha comportato la creazione di un servizio di sicurezza eccezionalmente grande per la città di Venezia, poco abituata a un tale brulicar di divise. 1000 agenti delle forze dell’ordine, cecchini stabilmente sul campanile di San Marco, più di 50 lance impegnate nel pattugliamento lagunare, squadre di sommozzatori ed elicotteri. Ieri la navigazione in bacino di San Marco è stata interrotta un paio d’ore all’arrivo del pontefice, portato in elicottero alla scuola navale “Morosini” e di là imbarcato alla volta della curia. Oggi la circolazione stradale a Mestre è impedita nella zona di San Giuliano: i varchi sono chiusi e controllati da pattuglie della polizia municipale. Chiusi anche i varchi del parco in cui si tiene la celebrazione, il passaggio è consentito dalla polizia solo dopo aver esibito le apposite “credenziali”. Questo pomeriggio la navigazione in Canal Grande sarà parzialmente interrotta per il passaggio del corteo papale dal bacino di San Marco alla Salute.
Più di 2 milioni di euro per la visita
Secondo voci non ufficiali la visita del Papa a Venezia costerà 2 milioni e 200.000 euro. Non è chiaro quanta parte di questa spesa sarà affrontata dalle Diocesi del triveneto e quanta dall’Amministrazione statale e comunale. Sicuramente però la gran parte sarà pagata dall’Amministrazione visto che la massiccia campagna di raccolta di offerte promossa dalla Diocesi di Venezia ha fruttato poco più di 100.000 euro, cui però vanno aggiunte le offerte che saranno lasciate durante la messa e i contributi delle diocesi confinanti. Non sembra comunque che questa somma arriverà al milione, lasciando il resto della spesa a carico delle casse pubbliche.
(Marco Biagioli)
(Fonte immagine: rete)