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Foibe, Mattarella: "le stragi delle foibe sono un ammonimento verso i rischi del nazionalismo"

Federica Fusco
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Foibe, Mattarella: "le stragi delle foibe sono un ammonimento verso i rischi del nazionalismo"
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ROMA, 9 FEBBRAIO- “Le stragi delle foibe non possono essere dimenticate e sono un ammonimento verso i gravissimi rischi del nazionalismo e dell’odio etnico”, queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del ricordo. [MORE]

“Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel ‘900 - spiega il Presidente- Una tragedia provocato da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica. Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane”.

Poi Mattarella ha ricordato i fatti che seguitarono alla durissima occupazione nazi-fascista e che portarono “la violenza del comunismo titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945”.

“Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e dalle ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso”, aggiunge il Capo dello Stato che poi sottolinea come “i danni del nazionalismo estremista, dell’odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane”.

Ma "l'Unione Europea è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà. Oggi, grazie anche all'Unione Europea, in quelle zone martoriate, si sviluppano dialogo, collaborazione, amicizia tra popoli e stati. Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema", così conclude il suo discorso il Presidente Sergio Mattarella.

Federica Fusco 

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Scritto da Federica Fusco

Giornalista di InfoOggi

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