FLI. Ciambrone, analisi sentenza consulta. Effetti su Catanzaro
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CATANZARO 22 OTT. 2011 - Ieri a pochi minuti dall'emanazione della ormai nota Sentenza n. 277 della Consulta abbiamo diramato una nota di stampa in cui chiedevamo, da subito, al nostro Sindaco Traversa di voler scegliere tra la carica di parlamentare e quella di Sindaco. Lo abbiamo fatto per evitare che la città viva un'aria di "smobilitazione amministrativa" che risulterebbe dannosa e deleteria per gli innumerevoli problemi che ci affliggono.[MORE]
Oggi, su diverse agenzie di stampa, abbiamo letto la seguente dichiarazione del Sindaco di Catanzaro: "Non è detto che resti sindaco dal momento che le amministrazioni comunali, e in particolare quella di Catanzaro, sono enti difficili da governare..." dichiarazione che, sinceramente, ci ha lasciati basiti! Come ricorderanno i cittadini catanzaresi, nella recente tornata elettorale, l'allora candidato sindaco Traversa non aveva sempre detto di amare Catanzaro e che si candidava perchè glielo chiedevano i cittadini? Ed allora: l'amore per Catanzaro e per i catanzaresi è finito?
Solo ora il Sindaco Traversa scopre che Catanzaro è difficile da governare? Ritengo che ogni candidato a Sindaco, e fra quelli vi ero anch'io, sapeva che ci si candidava per governare in situazioni complesse e con un intreccio di radici che non era facile da districare. Eppure lo abbiamo fatto, con spirito di servizio verso i propri Partiti di appartenenza ma, soprattutto, verso la città e i catanzaresi che come noi vivono quotidianamente i problemi della città capoluogo. In campagna elettorale lo avevamo detto e ridetto (circa la dannosità e la incompatibilità tra le due cariche) ma, come CASSANDRA (ruolo che non ci piace) siamo rimasti inascoltati.
Abbiamo da sempre sostenuto la incompatibilità fra le due cariche dell'On.Le Traversa, non fosse altro per la nostra passione e per lo studio che in questi anni abbiamo posto verso il Diritto Costituzionale e per i nostri precedenti giurisprudenziali professionali, che ci portavano a trarre le medesime conclusioni di ieri della Consulta. Ed allora, ritengo sia utile, analizzare alcuni passi dell'apparato motivazionale anche al fine di dire al nostro Sindaco Traversa che, se le agenzie di stampa riportano fedelmente le sue dichiarazioni, è sbagliato sostenere: "Quando me lo chiederanno deciderò se fare il sindaco di Catanzaro oppure il parlamentare".
La decisione della Consulta di ieri provoca l'effetto giuridico della dichiarazione di decadenza dalla carica di Sindaco in mancanza di esercizio del diritto di opzione! In altri termini se il Sindaco non sceglie decade automaticamente dalla carica di amministratore cittadino! Basta leggere la parte introduttiva della Sentenza n. 277 per inquadrare il thema decidendum e il consequenziale dispositivo! La Corte Costituzionale, nel verificare la coerenza del sistema, ha sentenziato, fra l'altro, che "...la odierna valutazione deve quindi muoversi per scongiurare l'insorgere di conflitti di interessi (sentenze n. 288 del 2007 e n. 235 del 1988)... in ultima analisi le cause di ineleggibilità e di incompatibilità si pongono quali strumenti di protezione non soltanto del mandato elettivo, ma anche del pubblico ufficio che viene ritenuto causa di impedimento del corretto esercizio della funzione rappresentativa".
Questa la parte motiva, ritengo, più interessante della decisione e, sicuramente, più chiara per un pubblico non addentro alle questioni giuridiche. In altre parole, proprio al fine di tutelare il pubblico ufficio (la carica di Sindaco), si ritiene che colui che cumula entrambe le cariche (proprio come l'On.Le Michele Traversa) non possa esercitare correttamente la funzione rappresentativa ed, ovviamente, amministrativa.
La Consulta, inoltre, chiarisce che il precitato principio viene ad incidere su entrambe le cariche coinvolte dalla relativa previsione, "...anche a prescindere dal dato temporale dello svolgimento dell'elezione". In conclusione il Sindaco della città capoluogo dovrà decidere se esercitare o meno l'opzione, diversamente, incorrerà nella decadenza automatica della carica. Altro che attendere quando "mi sarà chiesto"! La città ed i suoi problemi non possono attendere e non ci meritiamo un governo locale che respira airia di precarietà e di smobilitazione. A tutti piace "vincere facile", come recita un noto slogan pubblicitario, ma adesso la partita si riapre e si gioca sul serio undici contro undici!
Luigi Ciambrone