Firenze, Mattarella: «Uniti contro il terrorismo, non ci piegheremo»
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FIRENZE, 18 NOVEMBRE 2015 – Il capo dello Stato Sergio Mattarella, a margine della cerimonia su Firenze Capitale d’Italia, ha invitato tutti all’unità contro il terrorismo: «Non sradicheremo l'odio facendolo entrare nelle nostre vite e nella nostra civiltà. Il terrore vuole snaturarci. Noi non ci piegheremo. Non ci faremo rubare il nostro modello di vita e il nostro futuro». «È un tentativo di guerra globale dalle modalità inedite quello che sta deturpando l'inizio del nuovo millennio - ha proseguito- Dobbiamo essere uniti, essere determinati e insieme affermare i principi del nostro umanesimo». [MORE]
«Dobbiamo garantire sicurezza ai nostri concittadini - ha aggiunto Mattarella- senza rinunciare alle libertà conquistate, affrontare il fanatismo e l'estremismo con assoluta fermezza, e promuovere il dialogo fra le culture e la tolleranza. Non può mancare il senso di giustizia, né la disponibilità a cooperare per uno sviluppo sostenibile e per ridurre le aree dove prevale la violenza e lo sfruttamento. Difenderemo la qualità delle nostra civiltà e la offriremo al mondo, rimanendo fedeli ai valori che la hanno ispirata e affinata nel tempo».
Nel suo discorso solenne per la commemorazione dell'insediamento a Palazzo Vecchio del Parlamento della IX legislatura del Regno d'Italia, che avvenne 150 anni fa, il 18 novembre 1865, dopo il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, a seguito della Convenzione di Parigi, Mattarella ha ricordato che proprio questo passaggio di consegne tra le due città «contribuì ad attenuare inquietudini e risentimenti interni. Avvicinò il Sud del Paese, avvicinò Roma, rese visibile come l'Italia poggiasse su basi più ampie e radici più antiche, diede allo Stato una maggiore prospettiva nazionale. Questo dimostra la crescita del sentimento nazionale, la consapevolezza dell'unità come processo di inveramento di un ideale a lungo coltivato e divenuto popolare, benché le divisioni politiche e territoriali avessero fin lì impedito all'Italia di essere un unico Stato».
«A Firenze avvenne una maturazione, che rafforzò agli occhi degli italiani la dimensione dello Stato unitario», ha concluso Mattarella che ha poi conferito l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana a Giuseppe Giangrande, il maresciallo dei carabinieri ferito durante una sparatoria davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile del 2013.
[foto: toscanaoggi.it]
Antonella Sica