Fi: Silvia Sardone: «Sconfitta ampia, non nascondiamoci. Subito Stati generali»
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MILANO, 10 GIUGNO 2014 - «Il secondo turno delle amministrative consegna una sconfitta ampia - - che dovrebbe far riflettere. Perdiamo 46 grandi comuni e il Pd ne guadagna 30, lasciamo quasi tutte le città del Nord alla sinistra a parte Padova dove il candidato era leghista». Queste le parole di Silvia Sardone, leader dei movimentisti di Forza Italia e membro della segreteria regionale di Forza Italia Lombardia, a seguito del deludente risultato ottenuto dal partito di Silvio Berlusconi al termine delle recenti elezioni amministrative.
Il voto scaturito dalle urne, oltre ad evidenziare l'ormai consueto astensionismo, figlio di una sfiducia di certo non latente nei confronti della politica, ha emesso nei confronti di Forza Italia verdetti evidenti. È sufficiente, infatti, analizzare quanto accaduto in Lombardia dove il centrodestra, al termine dei ballottaggi, ha perso a favore del Pd i tre capoluoghi: Bergamo, Cremona e Pavia. E se nei primi due comuni la sconfitta era nell'aria, ha destato non poco stupore quanto accaduto a Pavia, dove l'enfant prodige Alessandro Cattaneo non è stato rieletto. In tal senso verte il lucido commento del leader dei movimentisti di Fi: «Non possiamo continuare a nascondere la testa sotto la sabbia e ribadire che non è andata poi così male. Le vittorie inattese a Perugia e Potenza non salvano il bilancio finale. L'astensionismo inoltre colpisce pesantemente il nostro partito ed è colpa nostra se facciamo fatica a portare i nostri sostenitori al voto».
Ed ecco che ad un'analisi degna di tal nome non sfuggono le plausibili cause di tale insuccesso: «E' il momento - afferma sempre la Sardone - di una riflessione vera, di una discussione ampia senza rimandare le opportune considerazioni a dopo l'estate. Il partito è ingessato, incapace di riattivare l'elettorato moderato, spesso scollegato dal territorio e purtroppo, volontariamente, poco aperto alla partecipazione. Siamo intesi come poco moderni nell'impostazione e nei contenuti. Il rischio è di perdere nuovo consenso nel Paese e di dare spazio solamente ai giochi di potere e ai signori delle tessere . Dobbiamo, inoltre, fare una seria autocritica dopo le inchieste giudiziarie delle ultime settimane, il nostro spirito garantista non deve finire per diventare una costante tolleranza di certi comportamenti».[MORE]
Appare evidente come la linea espressa dalla Sardone sia all'insegna del "nessun alibi", piuttosto di un irrimandabile quanto immediato cambio di rotta: «Abbiamo bisogno degli Stati generali di Forza Italia o del centrodestra per riattivare idee e portare avanti progetti seri per il Paese, serve un'assemblea nazionale per confrontarsi e valutare come ripartire. In Parlamento va impostata una linea chiara, di netta opposizione al deludente Governo Renzi. Gli elettori ci hanno fatto pagare la linea ondivaga, poco chiara, dobbiamo fare opposizione in maniera netta, senza offrire sponde che non chiariscono la nostra posizione».
«Serve una discussione - conclude Sardone - che porti a una virata di decisionismo, sembrare o essere fermi è quanto di più deleterio possa accadere in questo momento. Apriamo il partito, diamo spazio a volti nuovi, rinnoviamo per tornare a vincere e ripartiamo immediatamente»
(Immagine da liberoquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia