Fase 2: Nuova Ordinanza Santelli, le reazioni e Commenti Politiche e imprenditoriale
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CATANZARO, 30 APR - Primi Comuni calabresi in rivolta contro l'ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all'aperto. A Carlopoli, nel Catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l'atto e aggiunge che si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile. Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, annuncia la non applicazione mentre il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, si riserva di impugnare il provvedimento, di seguito le reazioni della politica e imprenditoriale dopo l'ordinanza della Santelli del 29 aprile
*** Fase 2: Sindaco Reggio sospende ordinanza Calabria. Falcomatà: è illegittima ed illogica,ripartire nel rispetto leggi
Anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha sospeso l'ordinanza regionale sulla parziale riapertura di bar e ristoranti. Lo ha annunciato in un video su facebook. "Reggio - ha detto - conferma il rispetto del Dpcm Conte.
Non pensavo di doverlo fare ma dopo quanto è successo era importante riportare la calma e la tranquillità". Per Falcomatà l'ordinanza è "illegittima e illogica, tutti vogliamo che la Calabria riparta ma nel rispetto delle regole, delle leggi e della salute dei cittadini".
L'ordinanza della Regione Calabria "è illegittima perchè le Regioni non possono ampliare le decisioni del Governo -ha spiegato Falcomatà- ed inoltre è illogica perché si dà l'impressione del 'libera tutti'. Ci saremmo aspettati risposte sulla Cassa integrazione, sulle terapie intensive, sul nuovo centro Covid regionale".
*** Scontro Governo-Regione Calabria: in realtà non si rispettano le fonti del diritto ! Da tenere presente che il Presidente del Consiglio non può prevalere con un atto amministrativo (questo è il DPCM non avente forza di legge) su una materia riservata dalla COSTITUZIONE al potere legislativo regionale.
Poi quando il governo dice che lo avrebbe impugnato al TAR e alla Consulta dice una CAVOLATA. Infatti i termini giudiziari sono sospesi sino all'11 maggio e poi per fissare la sospensiva ci vuole almeno un mese considerando i tempi tecnici strettamente necessari. L'impugnazione alla Consulta anche di più. La cosa grave è che stanno facendo una mostra muscolare calpestando i principi di diritto...dalla democrazia alla dittatura il passo fondamentale è questo. Dobbiamo, sopratutto noi giuristi (noi tesi in Diritto Costituzionale proprio sulla legge n. 400/88 che regola il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) fare attenzione e chiedere il rispetto dei principi.
La compressione di un diritto di libertà va circoscritta nel tempo. Pertanto guardando oltre la tempesta 'Dpcm-Decreto' "anche qualora si ritenesse che è sufficiente il fondamento del decreto legge per adottare il Dpcm, comunque il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri avrebbe dovuto fissare, come tutte le ordinanze urgenti ed in considerazione del rischio e della grave limitazione di libertà, termini finali differenziati nelle singole misure di sospensione dei diritti di libertà. Invece non lo ha fatto".
A parlare con l'Adnkronos è Annibale Marini, presidente emerito della Corte Costituzionale, che rimarca: "E quindi questo è un profilo di difetto autonomo del Dpcm Conte. C'è un vizio nel fondamento costituzionale del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri ed anche una irregolarità di contenuto. Il Presidente emerito della Corte Costituzionale, è chiaro quando sostiene che le dittature nascono da crisi emergenziali con l'intento di far sentire sicuri... anche il fascismo lo fece e poi durò venti anni.
Noi giuristi/costituzionalisti abbiamo il dovere di far sentire la voce dei principi di diritto. Senza, ovviamente, scendere nella polemica politica o di scelte individuali. Noi iniziamo a non sentirci più sicuri...ribadiamo non entriamo nelle dinamiche politiche. I principi di diritto sono il caposaldo della democrazia e vanno difesi. Tutto qua. Poi, nel merito, io resto a casa e abbiamo deciso in famiglia di vivere in isolamento (non distanziamento) sociale sino a settembre tra la casa di città e quella al mare. No lidi, no ristoranti, no pizzerie e nemmeno incontri amicali e parentali avendo molti dei miei cari impegnati in ambito sanitario. Al più a settembre un ritiro spirituale al Santuario de La Verna Avv. Luigi Ciambrone
*** Contenimento contagio: il sindaco Abramo ha firmato ordinanza che conferma tutte le disposizioni in vigore fino al 3 maggio compreso
Il sindaco Sergio Abramo ha firmato l’ordinanza che conferma, fino a domenica 3 maggio compresa, tutte le disposizioni in merito al contenimento del contagio da Covid-19. Resteranno pertanto chiusi, anche in questo fine settimana, parchi e aree giochi, cimiteri e tutte le altre attività regolamentate, quindi anche bar e ristoranti, con l’ordinanza di proroga diramata ad aprile.
*** Irto,ordinanza sconcerta,non giocare con vita persone
"Nell'arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all'apertura di bar e pizzerie. C'è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L'ordinanza di ieri sera della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali. Siamo sconcertati". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto - riferisce un comunicato - intervistato da Radio Touring 104 in relazione all'ordinanza emanata dalla governatrice calabrese. "Abbiamo scoperto dell'ordinanza, inaspettata per gli stessi destinatari del provvedimento - prosegue Irto - dopo che era stata pubblicata sul sito della Regione. Subito, come minoranza, abbiamo assunto una posizione pubblica chiedendo alla presidente di ritirare l'ordinanza e di fare un ragionamento più completo. Non si possono riaprire così bar e pizzerie all'aperto, anche perché ciò va in contrasto con i provvedimenti nazionali.
Al massimo si possono assumere decisioni più restrittive, non più 'larghe'. Auspico che il governo nazionale intervenga ponendo fine a questa babele istituzionale. Non è possibile che ogni mattina un governatore si alzi e dica una cosa diversa. Il Paese è uno e va difeso nella sua interezza. Se dovesse ripartire l'aumento dell'epidemia, nessuna parte dell'Italia verrebbe risparmiata, neanche il Sud. E in Calabria i numeri sono bassi ma non riusciamo a garantire un numero adeguato di tamponi". "Non è questo il momento - ha sostenuto ancora Irto - di mettere in atto strategia politica, come invece stanno facendo alcuni governatori. Stiamo affrontando problemi gravissimi, cioé una pandemia e una crisi economica gravissima che al Sud sarà più pesante che al Nord. La politica non può giocare con la vita delle persone. In questa fase occorre togliersi di dosso la maglietta dell'appartenenza politica e indossare quella della responsabilità e della serietà".
***Msi-Ft, ordinanza Santelli piccola vittoria "Contagi sono pochi, ora minimizzare effetti recessione economia"
"Finalmente, anche se con almeno due settimane di ritardo, è arrivata l'ordinanza della Santelli che 'libera' l'esercizio di alcune attività commerciali dando ufficialmente inizio alla 'fase 2' in Calabria". Così Francesco De Leo, coordinatore regionale del Msi Fiamma Tricolore. "D'altronde in Calabria i nuovi casi di positività al virus - prosegue De Leo - si contano giornalmente sulle dita di una mano, dati totalmente insufficienti a giustificare la chiusura totale di una regione. Adesso l'impegno quotidiano della Calabria e del governo regionale deve essere quello di minimizzare il più possibile il dato della recessione economica a cui purtroppo siamo comunque destinati ad andare incontro. Appurato infatti che i 'fantamiliardi' annunciati quasi quotidianamente dal governo Conte esistono solo al fantacalcio, la Calabria non poteva permettersi di attendere un minuto di più: ad oggi non c'è un dipendente che abbia visto un solo euro della promessa cassa integrazione a marzo e l'appello 'al buon cuore delle banche' è stata la goccia di ridicolo che ha fatto traboccare il vaso della serietà e della pazienza". "Come Movimento Sociale Fiamma Tricolore - sostiene ancora De Leo - vogliamo considerare questa ordinanza come una nostra piccola vittoria dopo i nostri appelli, fin da subito dopo Pasqua, alla riapertura delle attività in Calabria per la sostanziale assenza di rischio contagio. Tale scelta, certamente impopolare, ci ha comportato da allora una valanga di insulti da parte di quei cittadini che vengono quotidianamente terrorizzati dai media attraverso la diffusione di fake news come quella riguardante l'aumento di casi in Germania o lo studio dei 'presunti' esperti che vorrebbe in Italia 150 mila intubati di qui a giugno senza lock down". "Questa ordinanza - sottolinea ancora il coordinatore regionale del Msi Ft - è solo un primo passo: tali misure devono essere adesso allargate a tutte le attività ancora vietate come quelle dei servizi alla persona (studi estetici, parrucchieri, etc.)".
*** Callipo ordinanza Santelli decisione irresponsabile "Non vorremmo facesse parte strategia concordata con c.destra"
"Invitiamo i cittadini calabresi ad essere molto cauti e siamo certi che si dimostreranno più responsabili di chi li governa. Fino a pochi giorni fa la presidente Jole Santelli parlava di tenere chiusa la Calabria fino a fine maggio, oggi addirittura anticipa la fase 2 andando ben oltre le riaperture che il governo ha annunciato per il 4 maggio". È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di "Io resto in Calabria" in Consiglio regionale e già candidato alla presidenza della Regione. "Quella annunciata dalla presidente Santelli, con un tempismo quantomeno irresponsabile perché prevede le riaperture già per l'indomani, è un'ordinanza molto imprudente - prosegue Callipo - ed evidentemente incoerente con quanto sostenuto da lei stessa fino a ieri. L'ordinanza, poi, contrasta con quanto previsto dai provvedimenti governativi e, oltre che pericolosa, è utile solo a un eventuale contenzioso con il governo di cui proprio non si sentiva il bisogno". "Non vorremmo - prosegue Callipo - che tutto ciò risponda a una strategia politica concordata tra i governatori di centrodestra. Se così fosse, vorrebbe dire che si sta giocando sulla pelle dei cittadini calabresi per meri calcoli politici. In un'emergenza come quella attuale non si può governare in balìa di interessi di partito o di improvvidi sbalzi d'umore
*** Eletti M5s Calabria, Santelli profonda incoerenza Chiude 'fuorisede' aprebar ristoranti 1Maggio
"La Presidente della Regione Calabria ha dimostrato profonda incoerenza attraverso l'ultima ordinanza emessa e con la quale va in controtendenza con le disposizioni del Governo nazionale". E' quanto affermano, in una nota congiunta i portavoce del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Giuseppe Fabio Auddino, Alessandro Melicchio e Massimo Misiti. "La Santelli - è detto nella nota - mentre ribadisce la necessità di chiudere i confini ai calabresi 'fuori sede', permette, in prossimità del 1 Maggio, a bar e ristoranti di riaprire e a privati cittadini di fare manutenzione alle proprie imbarcazioni, consentendo anche gli spostamenti fra diversi Comuni. I calabresi hanno dimostrato finora il proprio senso di responsabilità, mettendo la salute al primo posto. I sacrifici fatti sono enormi e il basso numero di contagi dimostra quanto siano state necessarie le misure di restrizione, misure che molti Comuni calabresi stanno confermando con proprie ordinanze che di fatto annullano quella regionale. Questo dovrebbe essere il momento della collaborazione istituzionale, il primo passo verso la ripartenza e non un braccio di ferro fra Regioni e Governo. Facciamo dunque appello al buon senso dei calabresi, degli amministratori locali e degli esercenti i quali stanno manifestando non poche perplessità rispetto alla possibilità di riaprire in sicurezza e con così poco tempo di preavviso. Non vanifichiamo gli sforzi fatti, uniti ce la faremo".
*** Sindaco Giuseppe Regina: serve ancora prudenza per evitare diffusione covid 19
Il Sindaco di Mormanno interviene sulla scelta del governatore della Calabria sulla riapertura di attività ristorative e bar all'aperto. Si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti fin ora.
Essere cauti e non cedere a facili entusiasmi, solo perchè da qualche giorno registriamo pochi casi di contagio in più in Calabria, regione dove lo ricordo ancora sono troppo pochi i tamponi fatti sulla popolazione, è un atto di responsabilità verso i cittadini e verso i sacrifici che tutti in questi mesi abbiamo prodotto per contenere la portata del Coronavirus. Il nostro fragile sistema sanitario non sarebbe in grado di sopportare una escalation di contagi e ricoveri. Ricordo che siamo in attesa di conoscere l’esito dei tamponi di decine di cittadini di Castrovillari e del territorio per cui per quel che ci riguarda riteniamo che in questo momento ogni scelta deve essere ponderata e condivisa.
Come sindaci in questo periodo abbiamo prodotto un grande sforzo di controllo ed assistenza alla cittadinanza, abbiamo più volte, in sintonia con i Dpcm e le indicazioni degli esperti che affiancano il Governo nazionale, invitato alla prudenza, al distanziamento sociale, alla responsabilità dei cittadini nel combattere insieme a noi la battaglia per la diminuzione del contagio. I cittadini hanno dimostrato una grande capacità di ascolto e corresponsabilità che oggi non deve essere vanificata con la fuga in avanti di scelte che sembra un azzardo più che un gesto di fiducia. Se una task force nazionale ha stabilito e programmato riaperture scaglionate che sono frutto di studio, proiezioni, e soprattutto immagine di un Paese che si muove all'unisono per uscire da questa grave emergenza sanitaria, affrettare decisione e ripartire sulla base di un appello alla fiducia dei cittadini appare, oggi più che mai, un salto nel vuoto che non ci possiamo permettere.
Serve piuttosto capire con certezza quale saranno le modalità di riapertura, quali le misure che Regione e comuni dovranno seguire per uniformare un sistema produttivo ed economico che ha voglia di ritornare protagonista dello sviluppo, insieme a turismo ed agricoltura, che per molte settimane è rimasto soffocato dall’emergenza. È necessaria una cabina di regia regionale per indirizzare la reale possibilità di ripartenza che permetta agli esercenti di ritornare alla normalità in tutta sicurezza. Regole chiare e burocrazia snella che sia capace di accompagnare la fase 2 di convivenza con il virus in piena sicurezza per operatori e cittadini.
Sul nostro territorio è quello che faremo dal 4 maggio, dialogando in maniera chiara con gli operatori che sappiamo essere i più colpiti dallo stallo della prima fase e che hanno tutta la nostra solidarietà ed attenzione. È a loro che guardiamo con attenzione per consentirgli di esercitare la loro professione nel massimo del rispetto delle norme di sicurezza.
*** Salvini, chi ha meno contagi può fare passo più 'Governo deve capire che ci sono realtà differenti'
"Mi sembra che il Governo debba capirlo che ci sono realtà differenti, se uno non ha contagi può anche fare un passo in più". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Telelombardia, a proposito dell'ordinanza della Calabria sulla riapertura di bar e ristoranti e sulla reazione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che ha 'minacciato' di diffidare le Regioni se non saranno coerenti con il Dpcm.
***D'Incà, ordinanze regionali creano confusione
"Le ordinanze regionali che differiscono rispetto alle direttive nazionali creano confusione. Le decisioni di alcuni governatori prese per appartenenza politica o anche solo per protagonismo producono incertezza nei cittadini. Ci vuole senso di responsabilità". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, a "Radio anch'io" su Radio Raiuno
*** Pd Calabria, Santelli ritiri l'ordinanza "Unità Paese non può essere oggetto di simili improvvisazioni"
"L'ordinanza della presidente Santelli ci lascia senza parole: è del tutto fuori da ogni logica e, anticipando senza una ragione le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionale. La presidente Santelli si avventura contro un Dpcm che nasce dalla ponderata concertazione con una task force di esperti che studiano la situazione da settimane e hanno messo a punto un piano graduale, proprio per evitare disastri". È quanto afferma, in una nota, il Gruppo Pd del consiglio regionale della Calabria. Tutti i report fin qui prodotti - è detto nel comunicato - dimostrano che le regioni che rischiano di più, sono proprio quelle, come la nostra, finora lambite in maniera attenuata dal contagio. Se, in violazione di norme sanitarie nazionali, ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l'altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla regione. Se, oltre a essere del tutto illogico, quello della Santelli fosse anche un gioco politico per creare divisioni fra i diversi livelli istituzionali, la cosa sarebbe ancora più grave". "L'unità del Paese e la sua tenuta - si sostiene nella nota del Gruppo Dem alla Regione Calabria - non possono essere oggetto di simili improvvisazioni. Invitiamo, pertanto, la presidente a ritirare immediatamente questa sciagurata ordinanza, anche al fine di evitare che si crei sul nostro stesso territorio un conflitto istituzionali tra sindaci e regione".
*** Sindaco Francesco Mauro Comunale di Sellia Marina valgono le misure previste dall’ultimo DPCM emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e le ordinanze emanate dal Sottoscritto e NON quelle in contrasto emanate dal Presidente della Regione Calabria nella tarda serata del 29.04.2020!
I sacrifici fatti in questi mesi di emergenza sanitaria per la tutela dell'incolumità pubblica dei selliesi non possono essere dispersi da provvedimenti improvvisi e non pianificati per tempo, perché mettono a serio rischio la salute dei cittadini.
*** Sindaco Paolo Mascaro: È vero che la Calabria è Regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid 19.
Ciò anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione Calabria e per il rigore nell'osservare le prescrizioni indicate.
Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità Scientifica ed il ritorno alla auspicata normalità dovrà avvenire gradualmente e verificandone passo dopo passo gli effetti; non si può rischiare di vanificare i sacrifici immensi che da due mesi sopportano i nostri concittadini.
Pertanto, il Comune di Lamezia Terme adotterà domattina ordinanza con la quale bloccherà da subito l’applicazione del provvedimento della Regione Calabria del 29 aprile e continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali ed a quanto stabilito nelle ordinanze sindacali emesse o da emettere.
Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro. CE LA FAREMO
*** In merito all'ordinanza della Regione Calabria, emessa nella serata di ieri, il nostro sentimento è di sgomento.
Appare chiaro che ci troviamo davanti ad una feroce battaglia tra Stato centrale e “periferia”, peccato che si stia combattendo sulla pelle dei basiti cittadini calabresi.
E' inoltre evidente che questo è anche il risultato di un processo di mancata condivisione delle scelte tra il Governo eccessivamente accentratore e la Cabina di Regia delle Regioni che non ha funzionato.
Ma soprattutto è un provvedimento che indipendentemente dalla sua bontà o meno, lascia esterrefatti per le modalità con cui è stato emanato.
Comunicato poche ore prima di entrare in vigore, in totale assenza di collaborazione con i sindaci (e le reazioni avverse di molti primi cittadini confermano) che di conseguenza si troveranno a gestire ulteriori problemi.
Come non dimenticare poi l'incoerenza mostrata dallo stesso Governatore che da un lato rifiuta il rientro di calabresi che hanno responsabilmente evitato la fuga a metà marzo, dall'altro incentiva una riapertura senza aver definito in modo chiaro, netto, inequivocabile alcune linee guida, regole, competenze dei controlli e soprattutto l'effettiva possibilità di compierli a tutela della salute pubblica.
Che la Fase 2 dovesse essere pensata diversamente non c'è dubbio, che la disomogeneità della struttura economica e produttiva del paese unita all'andamento dei contagiati richiedesse provvedimenti su scala territoriale è assodato, ma forzare la mano per beghe politiche non è accettabile, mandare i cittadini calabresi al macello solo per sentirsi vittima di uno “Stato Autoritario” non appena si vedrà costretta a “ritirare” l'ordinanza è un puro e squallido sciacallaggio politico.
Non a caso il ministro Boccia ha diffidato la Regione Calabria che, in caso di risposte negative, arriverà all'impugnazione davanti al Tar di questa decisione con i tempi lunghi che ne conseguiranno.
Invitiamo pertanto il Governatore a ripensare e ritirare l'ordinanza evitando di trasformare la Calabria in un vassallo leghista, ed invitiamo le istituzioni ad un più costruttivo confronto evitando possibilmente di lasciare il peso di questa emergenza sui cittadini e sui sindaci che in queste settimane, ancor di più che in passato, sono l'unico riferimento della popolazione.
Concludiamo appellandoci al buon senso ed alla responsabilità dei calabresi, affinchè dove non arriva la politica arrivi l'intelligenza del cittadino.
Italia in comune – Calabria Il Coordinatore Regionale Serafino Tangari Il Presidente Pietro Francesco Spadafora
*** MSI Fiamma Tricolore Finalmente l’ordinanza della Santelli: una nostra vittoria. Ora #CALABRIARIPARTI
Finalmente, anche se con almeno due settimane di ritardo, è arrivata l’ordinanza della Santelli che “libera” l’esercizio di alcune attività commerciali dando ufficialmente inizio alla “fase 2” in Calabria.
D’altronde in Calabria i nuovi casi di positività al virus si contano giornalmente sulle dita di una mano, dati totalmente insufficienti a giustificare la chiusura totale di una regione.
Adesso l’impegno quotidiano della Calabria e del governo regionale deve essere quello di minimizzare il più possibile il dato della recessione economica a cui purtroppo siamo comunque destinati ad andare incontro.
Appurato infatti che i “fantamiliardi” annunciati quasi quotidianamente dal governo Conte esistono solo al fantacalcio, la Calabria non poteva permettersi di attendere un minuto di più: ad oggi non c’è un dipendente che abbia visto un solo euro della promessa cassa integrazione a marzo e l’appello “al buon cuore delle banche” è stata la goccia di ridicolo che ha fatto traboccare il vaso della serietà e della pazienza.
Come Movimento Sociale Fiamma Tricolore vogliamo considerare questa ordinanza come una nostra piccola vittoria dopo i nostri appelli, fin da subito dopo Pasqua, alla riapertura delle attività in Calabria per la sostanziale assenza di rischio contagio.
Tale scelta, certamente impopolare, ci ha comportato da allora una valanga di insulti da parte di quei cittadini che vengono quotidianamente terrorizzati dai media attraverso la diffusione di fake news come quella riguardante l’aumento di casi in Germania o lo studio dei “presunti” esperti che vorrebbe in Italia 150 mila intubati di qui a giugno senza lock down. Numeri senza alcun supporto scientifico e diffusi ad arte solo per calmare le prime intemperanze del popolo italiano dopo quasi due mesi di reclusione.
Questa ordinanza è solo un primo passo: tali misure devono essere adesso allargate a tutte le attività ancora vietate come quelle dei servizi alla persona (studi estetici, parrucchieri, etc.)
Purtroppo, come sempre accade, è scattata già ieri sera la macchina della propaganda politica e del fango sull’avversario. Vogliamo pertanto con la presente invitare ancora una volta tutte le forze politiche all’unità e mettere da parte la ricerca del consenso a tutti i costi!
Stiamo giocando con le vite: le vite di coloro che già oggi si ritrovano senza lavoro, con le vite di quei commercianti che non riapriranno, con le attività che falliranno. Basta con il circo grillino: e’ giunta l’ora della responsabilità! Francesco De Leo Coordinatore Regionale MSI Fiamma Tricolore