Farmacisti arrestati da CC e GDF nel vibonese, sequestrati beni
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- Vibo Valentia, 20 set. - Carabinieri e finanzieri del comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Pasquale Antonio Purita, farmacista 50enne di Zambrone e della convivente Carmelina Accorinti, 43enne anch'essa farmacista, sottoposti rispettivamente a custodia cautelare in carcere e domiciliari. In particolare i militari della compagnia di Troepea hanno tratto in arresto i coniugi sottoponendoli alle misure cautelari e il personale della guardia di finanza ha sottoposto a sequestro preventivo - ex art. 321 c.p.p. - numerosi beni immobili di cui era proprietario il farmacista, a seguito di alienazione fittizia in altra societa', con conseguente pregiudizio per i creditori.[MORE] L'ufficio del gip del tribunale di Vibo, recependo le risultanze dell'attivita' investigativa diretta dal procuratore Mario Spagnuolo, coordinata dal sostituto procuratore Michele Sirgiovanni e realizzata da finanzieri e carabinieri, ha ritenuto sussistenti, nei confronti dei coniugi gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di bancarotta fraudolenta e estorsione commessi nell'ambito della procedura fallimentare della farmacia, sita nel comune di Zambrone, e durante il periodo immediatamente successivo alla aggiudicazione dell'attivita' da parte di altro farmacista a seguito di asta fallimentare. In particolare, i militari delle Fiamme gialle hanno accertato che la coppia si e' resa responsabile del reato di bancarotta fraudolenta, nonche' di altri reati fallimentari, per aver distratto risorse finanziarie e una consistente parte del patrimonio immobiliare di cui era proprietario il fallito mediante conferimento nella Aramoni g.e.i.e. con sede legale a zambrone, societa' costituita a tal fine e rappresentata legalmente dalla stessa moglie, con conseguente depauperamento patrimoniale dei beni del fallito. Le indagini hanno anche permesso di accertare che il farmacista, insieme ad altre persone, ha commesso il reato di falsita' ideologica per aver falsamente attestato dinanzi a un pubblico ufficiale il trasferimento di un ramo d'azienda dell'impresa fallita. I finanzieri hanno proposto all'autorita' giudiziaria l'applicazione sia di misure cautelari personali che reali, per gli immobili distratti dal fallito nell'ambito della procedura fallimentare, consistenti in terreni e fabbricati per un valore di circa 400.000 euro. Inoltre,a seguito della aggiudicazione al termine della procedura fallimentare, i carabinieri di Tropea hanno riscontrato da parte del Purita condotte finalizzate a mettere in difficolta' il farmacista nell'impiantare la propria attivita', legittimamente acquisita ma che comunque andava a spodestare la posizione del vecchio proprietario.