Euro 2016: tra scioperi, proteste e timori la Francia si prepara ad assistere alla partita d'esordio
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PARIGI - Il match inaugurale degli Euro 2016, che vedrà in campo Francia e Romania, inizierà alle 21 del 10 giugno.[MORE]
Ma che aria si respira allo Stade de France? Tra l’allarme attentati e i blocchi provocati dagli scioperi a ridosso della rassegna calcistica tutta al maschile, gli organizzatori hanno avuto molto a cui pensare, ma ciò di cui non si erano preoccupati, l'hooliganismo, li ha visti impegnati a distanza di un giorno dal fischio iniziale della partita d’esordio. E’ accaduto a Marsiglia, dove teppisti inglesi hanno riproposto scene che nel lontano '98 erano risultate, sempre per opera di tifosi inglesi ubriachi, nel caos generale della città, con decine di persone che finirono in ospedale.
La polizia è intervenuta rapidamente, ma nella Francia di Hollande si temono nuovi episodi di teppismo e la reazione degli ultrà locali. Lo stesso Presidente pare essere in preda alla rabbia e alla paura. Giunto ormai alla sua quindicesima edizione, il campionato europeo di calcio si giocherà in una Francia dissenziente e fragile. A pochi giorni dalla vigilia di Euro 2016, vetrina del Paese nel mondo, i sindacati fomentano scontri sulla riforma del Lavoro voluta dal governo.
Contro il Jobs act francese continuano infatti i giorni "degli scioperi illimitati", annunciati circa dieci giorni fa: continuano le agitazioni del personale della Sncf, le ferrovie francesi, e Air France non ha ritirato la minaccia di blocchi. Astensione dal lavoro anche da parte dei netturbini parigini, col blocco del maggior sito di smaltimento dei rifiuti di Ivry-sur-Seine/Paris "confermato fino al 14 giugno", stando a quanto affermato dai rappresentanti della Cgt, il primo sindacato francese.
Euro 2016 che è già in massima allerta contro la paura del terrorismo. Al leader socialista François Hollande non rimane che appellarsi alla responsabilità dei singoli, ma i suoi appelli pare non abbiano una grande eco sul popolo parigino, poco deferente nei confronti delle istituzioni politiche. Anche la ministra Ségolène Royal è intervenuta in sostegno dell’ex compagno Hollande, invocando “Basta caos". Ad uno sguardo più ottimista, la mobilitazione della società francese potrebbe assurgere a rivendicazione autonoma di diritti da parte di cittadini che vorrebbero contribuire attivamente alla formazione delle decisioni pubbliche.
Ciò che verrebbe in rilievo quindi, sarebbe la vitalità del popolo francese, per nulla passivo ma che al contrario vorrebbe autorealizzarsi, in un paese sotto minaccia terrorismo e in stato di emergenza, in cui forse non ci si sente poi così sicuri. L’auspicio è che, tra le manifestazioni di odio e di protesta, gli spalti della Francia 2016 riescano ancora ad ospitare l’immancabile tifo.
Luna Isabella
(foto da theresagriffin.eu)