Eterologa, le Regioni fai-da-te. Zaia: "Questione di civiltà. Se governo non decide, facciamo noi"
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VENEZIA, 2 SETTEMBRE 2014 – Luca Zaia ha avvertito: “Se un governo non decide, ci pensiamo noi”. Il governatore del Veneto interviene sul dibattito nato intorno alla questione dell’eterologa. Quando la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto all’eterologa, aveva sostenuto che fosse necessario eliminare la discriminazione tra le coppie infertili. Tuttavia, per il fatto che ancora non siano state stilate linee guida nazionali, le Regioni si vedranno costrette a risolvere il vuoto legislativo da sole. La prima a dare il via a questa “eterologa fai-da-te” è stata la Toscana, ma sono diversi gli assessori e i governatori che dichiarano di essere determinati a seguirla. Pronte a partire si dichiarano Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Umbria e Veneto. Frenano Lombardia e Campania. [MORE]
“È una questione di civiltà” spiega Zaia. “Noi siamo all’avanguardia. I primi ad aver riconosciuto il rimborso delle cure a donne fino a 50 anni (in Toscana il limite è 40) con un massimo di tre tentativi”.
Previsti per mercoledì mattina gli incontri per trovare una strada comune. L’appuntamento per i tecnici regionali è a Roma, mentre nel pomeriggio si incontreranno gli assessori coordinati da Lucio Coletto, del Veneto. Giovedì tocca ai governatori.
Il presidente della Conferenza delle Rgioni Sergio Chiamparino ha convocato una seduta straordinaria per spronare tutti a lavorare nella stessa direzione: “Dobbiamo evitare che un terreno così difficile si trasformi in una giungla, che favorirebbe la fortuna di un mercato parallelo. È una materia delicata, tanti criteri da definire”.
Federica Sterza