Esplosione nel Sud-est della Turchia dopo attentato a convoglio militare ad Ankara
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ANKARA, 18 FEBBRAIO 2016 - Ieri sera, una potente esplosione nel cuore della capitale turca Ankara ha provocato decine di morti e feriti, soprattutto militari, ma anche civili.[MORE]
L’autobomba è esplosa intorno alle 18 al passaggio di un convoglio militare che al momento dell’accaduto era fermo ad un semaforo, a poche decine di metri dal Parlamento e dal quartier generale dell'esercito. Lo scoppio, potentissimo, è stato avvertito in diverse zone della città e ha colpito mezzi su cui viaggiavano i soldati, ma hanno preso fuoco anche diversi veicoli vicini. Il bilancio è di almeno 28 morti e 61 feriti. La polizia turca ha identificato l'autore dell'attentato suicida: si tratta di un cittadino siriano entrato da poco in Turchia come profugo e ritenuto vicino alle milizie curde in Siria. A confermarlo è stato anche il premier turco, Ahmet Davutoglu.
Secondo i quotidiani Yeni Safak e Sozcu, l'uomo che guidava l'autobomba si chiamava Salih Necar ed è morto nell'esplosione. Il premier ha specificato, è un membro dell'organizzazione curda Ypg, che ha agito in collaborazione con il Pkk. Le autorità lo avrebbero identificato attraverso le impronte digitali prese al momento del suo ingresso in Turchia. ll co-leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan, Cemil Bayik smentisce: "Non sappiamo chi abbia effettuato l'attacco di Ankara, ma potrebbe trattarsi di un atto di ritorsione per i massacri in Kurdistan". Anche il partito curdo-siriano Pyd nega ogni coinvolgimento nell'attacco di ieri: Così Salih Muslim, il co-presidente del partito: "Rifiutiamo completamente le accuse. Vi posso assicurare che nemmeno un proiettile viene sparato dalle milizie Ypg in Turchia perché non considerano la Turchia come un nemico".
E stamani ancora sangue nel Sud-est della Turchia dove un’esplosione ha colpito un altro convoglio militare. Almeno sette soldati turchi sono morti. La mina che ha causato l’esplosione del convoglio militare sulla strada che collega Diyarbakir, città a maggioranza curda, al distretto di Lice, è stata fatta detonare a distanza alle 9:40 locaIi da membri del Pkk. Attacchi simili contro i soldati si sono verificati diverse volte negli ultimi mesi nel sud-est della Turchia. La solidarietà della comunità internazionale arriva alla Turchia e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni esprime le proprie condoglianze al governo turco.
Luna Isabella
( foto da Agi.it)