Esplosione cascina, fermato nella notte il proprietario Giovanni Vincenti: ha confessato
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
TORINO, 9 NOVEMBRE - Interrogato per ore Giovanni Vincenti, il proprietario dell'edificio, ha ammesso la propria responsabilità. Una tentata frode assicurativa il movente della tragedia. Indagata a piede libero anche la moglie
Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa tra il 4 e il 5 novembre, è stato fermato nella notte. L'uomo è accusato di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie per l'esplosione che ha ucciso i tre vigili del fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, ferito altri due pompieri e un carabiniere
I dettagli nella conferenza stampa della procura
E' stato il procuratore di Alessandria Enrico Cieri, nel corso di una conferenza stampa, a rivelare l'identità del fermato. Nella notte i carabinieri lo hanno ascoltato per ore. "Ho assistito all'interrogatorio, non posso dire nulla" aveva commentato l'avvocato di Vincente Laura Mazzolini. "Penso che tra poco avrete delle dichiarazioni ufficiali ".
Una frode assicurativa dietro la tragedia
Dietro la tragedia di Quargnento ci sarebbe una tentata frode all'assicurazione. Vincenti ha confessato, negando pero' l'intenzione di volere uccidere. Indagata a piede libero anche la moglie dell'uomo.
"Il timer era stato settato all'1.30 ma accidentalmente c'era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco". Il procuratore Cieri ha ricostruito così l'esplosione della cascina di Quargnento. L'esplosione doveva essere una sola ma l'errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia.
La svolta nelle indagini
La svolta nelle indagini a poche ore dai funerali solenni dei tre vigili del fuoco nella cattedrale dei Santi Pietro e Marco di Alessandria, alla presenza del premier Giuseppe Conte, del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Dovete beccarli, dovete fare di tutto per beccarli", era stato l'appello che i parenti delle tre vittime avevano rivolto nell'occasione al presidente del Consiglio.
La notizia del fermo di polizia giudiziaria arriva alle 2.30 della notte con un comunicato di dieci righe che rimanda alla conferenza stampa di questa mattina i dettagli dell'operazione.
Notizia segnalata da (tg24.sky)