Esami venduti ad ateneo Catanzaro, in 10 chiedono patteggiamento
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CATANZARO, 21 GENNAIO 2013 - C'e' anche Gianfranco Marcello, principale indagato nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti casi di esami venduti all'Ateneo Magna Graecia, tra le persone che hanno chiesto di patteggiare, oggi, nel corso dell'udienza preliminare a carico dei 97 indagati totali. Una decina le persone che hanno optato per l'applicazione della pena su richiesta delle parti (che varrebbe loro lo sconto di un terzo su quella da irrogare in caso di condanna), che il giudice dovra' decidere se ammettere. Per tutti si tratta di pene comprese fa un anno e sei mesi di reclusione e due anni. Per Marcello la proposta di pena e' di un anno e sei mesi che andrebbero a sommarsi ai tre anni gia' patteggiati nella prima tranche dell'indagine.
Altri pochi indagati hanno inoltre chiesto di poter accedere al rito abbreviato (che pure comporta lo sconto di pena di un terzo in caso di condanna), mentre per la maggior parte proseguira' la normale udienza preliminare, nell'ambito della quale il pubblico ministero ha ribadito in aula la richiesta di rinviare tutti a giudizio.
Il procedimento, nel quale l'Universita' ha chiesto di costituirsi parte civile, proseguira' domani, e poi il 24 e 25 gennaio, giorno in cui dovrebbero arrivare le decisioni del giudice Livio Sabatini sia in merito ai riti alternativi che agli eventuali rinvii a giudizio e proscioglimenti. Nell'inchiesta, condotta dai militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri coordinati dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sono contestati a vario titolo i reati corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, falso per indurre in errore l'Ateneo, soppressione e distruzione di atti. Tra i 97 indagati ci sono quattro impiegati dell'Ateneo catanzarese, due docenti, e novantuno persone coinvolte in qualita' di studenti, alcuni dei quali hanno conseguito gia' il titolo accademico, che pero' e' finito sotto sequestro.
Il caso della presunta compravendita di esami scoppio' nel novembre del 2007, e travolse prima la facolta' di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all'unica segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di quell'anno. Nell'ambito di quel primo filone d'indagine i pm incassarono tre patteggiamenti - fra i quali quello di Marcello, cui fu applicata una pena di tre anni di reclusione, ed il pagamento di 2.000 euro per le spese di costituzione di parte civile dell'Universita' - e una condanna a carico delle prime quattro persone finite nei guai. In seguito altre 16 persone furono raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo avviso era per il solito Marcello). Pochi giorni dopo il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro emise un provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento dell'attivita' forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo capitolo dell'inchiesta, con un'informazione di garanzia notificata ad altre 53 persone[MORE]