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Riceviamo e pubblichiamo
Siamo rimasti davvero stupiti nel leggere l’entusiasta cronaca della giornata conclusiva di un progetto che a nostro avviso sarebbe stato meglio evitare: ''A scuola di Eolo”, relativo all’energia eolica, finanziato dal Settore Tutela Ambiente Provincia di Catanzaro e realizzato da una associazione onlus di Catanzaro in collaborazione con un Istituto scolastico cittadino ed il Comune di San Sostene.[MORE]
Sarà stata certamente una festa per gli ingenui bambini che sono stati coinvolti nel progetto, ma chissà se è stato detto loro di tutti gli scandali che sono dietro a questi orribili mostri che stanno deturpando irrimediabilmente il nostro paesaggio. Chissà se è stato detto loro che addirittura il ministro dell’Economia Giulio Tremonti un mese fa ebbe a dire che “il business dell’eolico è uno degli affari di corruzione più grande”. Chissà se è stato detto loro che ben il 98% degli impianti eolici d’Italia è al sud, e questa la dice tutta. Chissà se è stato detto loro che questo sconcio sta sconvolgendo l’esistenza di borghi preziosi e colture rare, producendo un punto di non ritorno soprattutto per la nostra regione, e soprattutto per il nostro paesaggio. Chissà se è stato detto loro che l’energia prodotta da questi mostri non viene nemmeno immessa completamente in rete, essendoci in Italia, e quindi al Sud, domande di connessione alla rete per oltre 88.000 megawatt a fronte di una stima che dice che solo nel 2020, quindi tra 10 anni, la produzione potrà raggiungere al massimo 16.000 megawatt. Chissà se sono stati messi al corrente, gli ingenui bambini, che si stanno formando comitati di ribellione ovunque, che la magistratura sta indagando e arrivano i primi sequestri, come quello di Girifalco, e che la mafia, è provato, con i suoi tentacoli è dietro all’affare eolico. Non mettiamo in dubbio la buona fede dei promotori del progetto, ma li invitiamo piuttosto, amministratori ed educatori, ad inculcare ai nostri bambini l’amore per la natura, per gli animali, per l’ambiente, in altri modi, decisamente più tradizionali, magari andando a visitare qualche vecchio ed affascinante mulino a vento, piuttosto che portarli ai piedi di un mostro d’acciaio, in un posto dove prima sorgevano alberi e adesso spunta ferraglia. E se avessero ancora qualche dubbio su quanto di losco e contraddittorio ci sia dietro al fenomeno eolico, invitiamo gli stessi a leggersi la sconvolgente inchiesta pubblicata su “Il Messaggero” in questi giorni.