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BARI, 23 SETTEMBRE 2013 - Sul sito web della Regione Puglia è stato pubblicato il seguente comunicato:
“Il grido di Palese e Zullo sul fotovoltaico giunge tardivo”. L’ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone replicando alle dichiarazioni diffuse da alcuni esponenti del centro-destra in tema di energie rinnovabili.
“Da anni – ha detto – la Regione Puglia si oppone alla politica di incentivi statali che ha dopato il mercato attirando enormi interessi. In tutte le sedi istituzionali abbiamo condotto strenue battaglie per ridurre gli incentivi sugli impianti. Il governo non ha voluto sentire ragione, anzi ha impugnato la legge 31 del 2008 che tutelava i suoli agricoli di pregio. Un comportamento che appare irragionevole e rischia di essere strumentale agli interessi delle grandi multinazionali posto che il governo si è sottratto per sette anni al dovere più importante: quello di emanare linee guida per il territorio”.
“Al senatore Palese – ha aggiunto l’assessore – chiedo ancora una volta di dare una mano alla Regione Puglia perché il governo italiano faccia il piano nazionale dell’energia, un programma che guidi gli investimenti, valorizzi la ricerca e tuteli il territorio. Altri Paesi come la Germania ce l’hanno da anni, mentre da noi si continua a cincischiare con la strategia energetica nazionale che serve a ben poco”.
Approfondendo il tema degli incentivi statali Loredana Capone ha poi sottolineato: “La Regione Puglia per far fronte all’assalto determinato dagli incentivi, ha posto in essere nuove configurazioni organizzative, progetti speciali e potenziamenti di organico. Tuttavia non basta la sola riorganizzazione della Regione. Anche gli enti esterni, quali le Soprintendenze, l’Autorità di Bacino, gli uffici dei diversi organi della Difesa, l’Ispettorato Telecomunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, i Consorzi di bonifica, le Province e molti Comuni devono essere consapevoli della necessità di fare la loro parte”.
“Al contrario la Regione Puglia si è pesantemente impegnata anche sul fronte dei monitoraggi e dei controlli delle attività esistenti sul territorio ed autorizzate dai Comuni con il procedimento di DIA (Denuncia di inizio attività). Si tratta in sostanza della stragrande maggioranza degli impianti esistenti che in ragione della loro ridotta dimensione beneficiavano di una procedura autorizzativa semplificata. Sono proprio questi impianti l’oggetto della quasi totalità degli articoli apparsi sulla stampa negli ultimi anni. In relazione ad essi la Regione ha già effettuato una mappatura completa del territorio regionale dalla quale, per il solo eolico, sono scaturite oltre 40 segnalazioni ai Comuni, che, è bene ricordarlo, hanno competenza ai sensi del DPR 380/81 in materia di vigilanza e controllo edilizio ed urbanistico del territorio ed alle Procure della Repubblica competenti per territorio”.
“Gli Uffici regionali stanno completando la mappatura e la ricognizione degli impianti fotovoltaici autorizzati con i regimi semplificati di cui si diceva ed hanno già cominciato ad effettuare le segnalazioni a Comuni ed autorità giudiziaria. Sento quindi di poter affermare senza ombra di dubbio – ha poi concluso Loredana Capone – che la Regione nelle vicende descritte abbia svolto appieno il suo ruolo”.
Fonte: www.regione.puglia.it [MORE]