Emigrazione e mondo islamico nel libro "Gli occhi neri di Aisha" di Titti Preta
Cultura e Spettacolo Calabria

Emigrazione e mondo islamico nel libro "Gli occhi neri di Aisha" di Titti Preta

lunedì 23 ottobre, 2017

LAMEZIA TERME (CZ) 23 OTTOBRE - La migrazione e il mondo islamico sono i temi dominanti del libro didattico “ Gli occhi neri di Aisha” di Titti Preta che è stato presentato agli studenti dell’Istituto Comprensivo Borrello-Fiorentino di Lamezia Terme inaugurando la Settimana della Scuola dedicata a “Libriamoci” con giornate di lettura nelle classi. [MORE]

Nel corso dell’incontro, l’autrice Titti Preta ha dialogato con i ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado che le hanno rivolto numerose domande sull’argomento proposto di grande attualità. Titti Preta, intellettuale versatile, docente di latino e greco, scrittrice, poetessa, antichista e delegata del Fai (Fondo Ambiente Italiano), ha conversato sul suo breve romanzo imperniato sulla commovente storia di una piccola profuga, Aisha, e di suo fratello Youssef, in fuga dalla Libia verso l’Italia, i quali, dopo lunghe peripezie affrontate sul mare, riusciranno a raggiungere le coste della Calabria. Il tutto illustrato dalla lettura di brani dell’opera approfondita nei suoi punti salienti anche a livello contenutistico e formale.

«Per poter accogliere queste persone - ha spiegato l’autrice - dobbiamo anche conoscerle e il mio libro è anche uno strumento di conoscenza». Il libro, considerato un ipertesto, si presta ai collegamenti con siti che trattano tematiche simili come l’Islam , il velo, la condizione della donna, il Mediterraneo come luogo di tutti. Ad approfondire il tema della emigrazione calabrese di ieri e di oggi è stata la professoressa Marinella Gambino, la quale ha affermato che «la Calabria, secolare terra di emigrazione nel racconto dei suoi grandi scrittori, oggi è divenuta a sua volta, come nel libro di Preta, meta di un esodo di nuovi poveri». Il giornalista Salvatore Berlingieri ha fornito alcune importanti chiavi di lettura della rivoluzione libica del 2011, che fa da sfondo alle vicende narrate nel libro, soffermandosi sul ruolo dei media, e, in particolare, dei social per quanto riguarda la genesi di quella “primavera araba” che ha portato in piazza migliaia di giovani, spinti dalla voglia di libertà e di democrazia, non molto diversi dai loro coetanei che nel 1989 hanno fatto cadere il Muro di Berlino.

Fra il pubblico, anche la signora Melina Gambino, vedova dello scrittore Sharo, e altri familiari, per annunciare un altro appuntamento con la cultura per il prossimo anno relativo all’istituto comprensivo “Borrello-Fiorentino”, diretto da Lorenzo Benincasa, che sarà tra i promotori di una iniziativa con l’imtento di ricordare, a dieci anni dalla morte, il grande scrittore serrese, in collaborazione con la famiglia e con altri intellettuali. «Gambino, cultore della memoria, testimone profondo della cultura della propria terra, ci ricorda – ha concluso Salvatore Berlingieri - quanto è importante avere il senso dell’appartenenza per sapere chi siamo. Una costruzione di identità che tanto più ha bisogno di riferimenti forti, quanto più è aperta all’identità degli altri».

Lina Latelli Nucifero

 


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