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PERUGIA, 19 APRILE 2014 – Per la Commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata e le tossicodipendenze del Consiglio regionale, le nuove emergenze da affrontare in Umbria riguardano lo spaccio di droga e il gioco d’azzardo. Al fine di contrastarli, la suddetta Commissione ha approvato la relazione 2014, in cui propone tra l’altro, per la prima volta, l’istituzione di un Osservatorio regionale sulle infiltrazione mafiose e l’illegalità, composto dai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni operanti nel settore (Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Cittadinanzattiva, Legambiente e Mente Glocale). Prevista anche l’implementazione di un sito internet specifico: www.antimafia.regione.umbria.it.
In particolare, si legge nella relazione: «Perugia non sarà la capitale della droga ma è comunque un mercato fiorente e diffuso per le province contermini, come dimostrano le identità dei morti per overdose, che molto spesso sono persone provenienti da varie parti dell'Italia centrale».[MORE]
In base agli ultimi indicatori, oltre al ritorno dell'eroina e al diffondersi dell’alcolismo giovanile, desta preoccupazione anche la ludopatia, soprattutto tra gli over 65: secondo una ricerca di Auser e Libera, in Umbria un anziano su tre è a rischio dipendenza. E i numeri sono impressionanti: 2 milioni di euro di giocate giornaliere in Umbria (solo nel primo semestre 2013). La relazione infatti continua: «Il fatto che la legalizzazione del gioco d’azzardo abbia aumentato il rischio di cadere in comportamenti compulsivi assimilabili a quelli di un tossicodipendente, fa propendere verso la tesi che la legalizzazione favorisca gli abusi».
Tra le proposte avanzate dalla Commissione, da sottoporre alle istituzioni competenti, si segnalano la costituzione di una “Intelligence” regionale - sul problema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sulla organizzazione dello spaccio di sostanze stupefacenti, con approfondimenti sui temi emergenti del racket e dell’usura – e una mappatura regionale completa dello spaccio, del consumo e dei morti per overdose. I commissari di palazzo Cesaroni precisano infatti che è provata l’esistenza di una organizzazione criminale che affonda le radici in Tunisia.
(Foto: erbanotizie.com)
Domenico Carelli