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LAMPEDUSA (AG) 7 MARZO - Sono saliti a dieci i barconi in navigazione verso Lampedusa avvistati da un aereo in ricognizione sul Canale di Sicilia. Sul primo viaggiavano circa 200 migranti che sono stati trasbordati per motivi di sicurezza su un pattugliatore della Guardia di Finanza, che sta per raggiungere l'isola. Un'altra piccola imbarcazione, con 14 extracomunitari, è invece già approdata in porto. Gli altri otto barconi, segnalati mentre si trovavano ancora in acque internazionali, dovrebbero raggiungere Lampedusa tra stanotte e domattina.[MORE]
GHEDDAFI, SENZA DI ME EUROPA SARA' INVASA
di Marina Perna
Muammar Gheddafi non molla. E mentre il suo regime lancia in Libia una massiccia controffensiva, accompagnata da una maxi-propaganda, torna a minacciare anche l'occidente. A cominciare dall'Europa a cui manda a dire che senza di lui sarà "invasa da migliaia" di immigrati, che " nessuno sarà in grado di fermare". Ma non solo. Il Colonnello - in un intervista sul francese Journal du Dimanche oggi in edicola - torna anche a usare la carta della minaccia-terrorismo. E rilancia il monito già usato nei giorni scorsi: "se mi minacciano, se destabilizzano il Paese ci sarà il caos, arriveremo a Bin Laden, a dei gruppi terroristici".
"Bin Laden verrà a installarsi in Africa del Nord: lo avrete alle vostre porte", ribadisce il capo della Jamahiriya presagendo "una jihad islamica davanti a voi, nel Mediterraneo. Attaccheranno la sesta flotta americana, ci saranno degli atti di pirateria qui, alle vostre porte, a 50 km dalle vostre frontiere... sarà veramente una crisi mondiale...". Uno scenario che "io non lascerei accadere", ammonisce Gheddafi dicendosi 'sorpreso'' dal fatto che nessuno capisca la portata del problema. Che "nessuno comprenda che questa è una lotta contro il terrorismo. I nostri servizi di sicurezza cooperano. Vi abbiamo aiutato molto in questi anni. Così perché quando noi siamo in guerra con il terrorismo qui in Libia, nessuno ci aiuta in cambio?", si chiede polemicamente il Colonnello.
E respingendo le accuse di aver soffocato le rivolte con il sangue provocando un bilancio di migliaia di morti nella repressione, lancia la sua proposta. Invita l'Onu o l'Unione Africana a compiere una missione nel paese: una commissione di inchiesta - dice - per valutare la situazione sul terreno ed alla quale promette di potersi muovere in Libia "senza alcun ostacolo". E, in questa direzione, si dice favorevole all'ipotesi che questa commissione sia guidata o quantomeno coordinata dalla Francia che "ha grandi interessi in Libia. Abbiamo lavorato molto insieme al presidente Sarkozy su diverse questioni: la Francia avrebbe dovuto essere la prima a inviare una commissione di inchiesta, spero che cambierà atteggiamento nei nostri confronti". Anche perché il Consiglio di Sicurezza dell'Onu "non è competente" per ciò che riguarda gli affari interni di un Paese: "interviene quando due Stati si affrontano, ma in questo caso - è l'opinione del Rais - il Consiglio abusa dei suoi poteri sulla base di semplici voci e notizie. Se vuole interferire, che invii una commissione di inchiesta: nel frattempo, la sua risoluzione per me rimane nulla", conclude riferendosi alla presa di posizione delle Nazioni Unite di condanna alla repressione di questi giorni. Gheddafi ha poi confermato che i tre elicotteristi olandesi sono detenuti in Libia come prigionieri e che questo "è normale": "abbiamo bloccato un elicottero olandese che era atterrato in Libia senza alcuna autorizzazione" e quindi - ha detto - "é normale".
(Ansa)