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“Dopo 35 anni il Vaticano finalmente indaga ufficialmente sulla scomparsa di mia sorella. Speriamo che sia arrivato finalmente il momento per giungere alla verità e dare giustizia a Emanuela”, così commenta la notizia dell’apertura dell’indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, suo fratello, Pietro Orlandi. A 35 anni dalla scomparsa di Emanuela, dopo innumerevoli teorie e coinvolgimenti, torna alla luce uno dei casi più oscuri della cronaca italiana e vaticana.
Emanuela, figlia di un commesso della Prefettura della casa Pontificia, scompare a 15 anni, il 22 Giugno 1893, lasciando l'intera opinione pubblica sconvolta dall'episodio. Una storia raccontata innumerevoli volte dalle mille sfaccettature, falsi avvistamenti, false testimonianze.
La vicenda che avrebbe dato il via all’inchiesta, secondo l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sarò, sembra essere una lettera anonima con allegata la foto ritraente una tomba. La lettera avrebbe suggerito di cercare “dove indica l’angelo”, riferendosi alla statua sulla tomba. La riapertura del sepolcro nel cimitero teutonico, avrebbe, infatti, dato vita all’inchiesta.
Una svolta importante, per lo Stato Vaticano come per quello Italiano ma sopratutto per la famiglia Orlandi che, da 35 anni, lotta per la verità nella speranza di trovare pace.