Elisoccorso: bando "su misura", truccato in in Calabria, Lombardia e Veneto, quattro arresti
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CATANZARO, 6 FEBBRAIO - Un bando "su misura", concepito per favorire una ditta nell'assegnazione del servizio di elisoccorso in Calabria. E' l'ipotesi che ha portato all'arresto, su mandato della procura della Repubblica di Catanzaro, quattro persone, finite ai domiciliari. I provvedimenti sono stati eseguiti stamane dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo calabrese. "La Punta" e' il nome dato in codice all'operazione, eseguita, in Calabria, Lombardia e Veneto. Le misure cautelari riguardano un dirigente dell'A.s.p. di Catanzaro, un dirigente della Regione Calabria e due manager della "Babcock Mission Critical Services Italia spa", tutti indagati per concorso in "turbata liberta' del procedimento di scelta del contraente". [MORE]
Le indagini della Guardia di Finanza, condotte anche con l'ausilio di articolate indagini tecniche, avrebbero Consentito di riscontrare la sussistenza di accordi collusivi tra gli indagati tesi ad alterare il contenuto del capitolato tecnico della gara d'appalto, del valore di oltre 100 milioni di euro, prevista per l'affidamento del servizio di elisoccorso sanitario Hems (acronimo di helicopter emergency medical service) nella regione Calabria, in favore della multinazionale.
Le indagini, in particolare, avrebbero permesso di accertare che i due pubblici ufficiali indagati, incaricati di predisporre il capitolato tecnico della nuova gara d'appalto, avrebbero "reiteratamente intrattenuto contatti ed incontri con il management della "Babcock Mcs Italia spa" finalizzati a concordare la linea da seguire per incorporare, nel redigendo capitolato, i requisiti voluti dalla societa', cosi' - scrivono gli inquirenti - da confezionare un bando su "misura", in spregio dei principi di imparzialita' dettati dal legislatore in materia di appalti".
Nel tentativo di camuffare l'intesa, gli indagati si sarebbero anche adoperati affinche' venisse nominato, a supporto del gruppo di lavoro incaricato di redigere il capitolato, un esperto aeronautico "vicino" alla stessa multinazionale. Sono stati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari Elseo Ciccone, di 65 anni, dirigente medico dell'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, responsabile della centrale operativa del 118 nonche' coordinatore e responsabile del servizio di elisoccorso calabrese e Salvatore Lopresti, di 58 anni, dirigente del settore "Reti dell'emergenza/urgenza e tempo-dipendenti e trasporto sanitario" del dipartimento tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione Calabria, in qualita' di coordinatore del gruppo di lavoro incaricato di predisporre il capitolato tecnico della gara per l'elisoccorso nonche' presidente della commissione di valutazione delle candidature presentate per ricoprire l'incarico di tecnico esperto aereonautico. Con loro Monica Mazzei 50 anni, direttore vendite e flotta per l'italia ed il sud europa della "Babcock Mcs Italia spa" e Leano Bertola, di 38 anni, direttore commerciale Hems e off shore della dessa societa'.
Il perfezionamento delle condotte illecite sarebbe stato stato reso possibile grazie anche al concorso di un'altra dipendente della Babcock, segretaria di Bertola, Sara Corideo, di 26 anni, assistente commerciale della societa', incaricata di gestire la partecipazione alle gare d'appalto, indagata a piede libero.
I provvedimenti cautelari eseguiti si sono quindi sostanziati in 4 arresti domiciliari nei confronti dei dirigenti pubblici e privati, nella notifica di un'informazione di garanzia nei confronti dell'altra dipendente della societa' e nell'esecuzione di numerose perquisizioni, tuttora in corso in Calabria, Lombardia e Veneto mediante un massiccio impiego di finanzieri, che hanno consentito di sequestrare documentazione, computer e telefoni cellulari utili allo sviluppo delle indagini. Le Fiamme Gialle, tra l'altro, hanno perquisito in Lombardia, in due sedi della "Babcock", gli uffici dei due manager della societa'.
L'operazione e' un ulteriore sviluppo dell'indagine condotta dalla procura catanzarese che ha gia' consentito nello scorso mese di luglio, di eseguire un provvedimento cautelare personale nei confronti di dirigenti e funzionari dell'Asp di Catanzaro accusati di essersi appropriati complessivamente di circa 300 mila euro di risorse inerenti ad un progetto di matrice comunitaria denominato "Stop and go" (da qui il nome dell'operazione "Stop and go"). La stessa indagine, con l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari, nel mese di settembre dello scorso anno ha portato all'interdizione dai pubblici uffici di un dirigente e di due funzionari dell'Asp di Catanzaro