Elisabetta e Piero Villaggio discutono sul padre con gli studenti lametini
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LAMEZIA TERME 18 NOVEMBRE - La giornata conclusiva del Lamezia Film Fest 2018 , organizzato dall’associazione “ Strade Perdute”, diretta dal critico cinematografico GianLorenzo Franzì, e inserito nell’ambito del progetto “Vacantiandu”, ha ospitato i figli di Paolo Villaggio, Elisabetta e Piero, che hanno illustrato ad alcune classi del Liceo Classico “ Fiorentino” e dell’Istituto per Giometri di Lamezia Terme la mostra fotografica dedicata al padre e allestita sulle pareti interne del Chiostro San Domenico. Una sosta d’obbligo a Lamezia per i figli del grande attore Paolo Villaggio determinata dal fatto che il direttore artistico GianLorenzo Franzì, quest’anno, ha voluto arricchire la kermesse internazionale introducendo il Premio Paolo Villaggio con il fine di premiare i migliori attori e registi che hanno saputo interpretare alla perfezione sia il personaggio che i contenuti dei suoi film che hanno raccontato mirabilmente la realtà italiana. La prima edizione del Premio Paolo Villaggio è stato ttribuito a Maccio Capatonda, attore, regista e performer straordinario con la sua bellissima poetica del brutto. Elisabetta e Piero si sono soffermati sulla prima foto raffigurante uno schizzo che Milo Manara , insieme a Federico Fellini, fece dell’attore durante la creazione di quel sogno irrealizzato che era per il Viaggio di G. Mastorna. Poi due illustri protagonisti, Elisabetta e Piero, hanno continuato a commentare tutte le altre foto in cui il padre Paolo Villaggio viene ritratto con la famiglia, con gli amici e con le più prestigiose personalità dello spettacolo offrendo uno spaccato dei momenti più salienti della sua vita familiare ed artistica nonché di scrittore. Dopo la visita della mostra Piero e d Elisabetta, insieme agli studenti si sono trasferiti nella sala – convegni del Chiostro San Domenico dove si sta svolgenndo la kermesse e dove i due personaggi della giornata, attraverso puntuali domande rivolte loro da Maria Chiara Caruso, hanno continuato a ricostruire la vita del padre in tutte le sue angolature sia umane che artistiche e di scrittore (autore di 33 libri ricevette un riconoscimento al Premio Gogol) svelando particolari inediti o poco conosciuti.
Dal colloquio è emerso che la vita privata di Paolo Villaggio era diversa da quella dello schermo dove era sempre spiritoso, comico, disinito. «A casa invece spesso era nervoso preso dai suoi numerosi impegni ed amava vedere i suoi film dal fondo della sala per cogliere la reazione del pubblico. Da piccoli ci conduceva con lui per vederli» hanno dichiarato Elisabetta e Piero. Paolo Villaggio viene raccontato dai figli come un personaggio a volte incompreso, disprezzato da alcuni ma anche amato da altri forse perché « l’italiano si rivedeva in lui - afferma Piero – e verso gli altri non si esprimava in modo banale ma era diplomatico distinguendosi anche per il modo nuovo di lavorare». Alla domanda quanto sia pesata la popolarità del padre sulla loro vita, Elisabetta risponde: «Ad un certo punto, non sopportando più una simile realtà sono fuggita in America dove ero una sconosciuta». Piero invece dichiara: « Sicuramente la popolarità è un peso ma anche un vantaggio che spesso ho sfruttato nei miei rapporti. Talvolta mi chiamano Paolo perché la mente va a mio padre. Quindi ci sono pro e contro». L’attenzione cade anche sul successo che «certamente fa piacere – prosegue Piero - quando ti chiedono l’autografo. Il problema - come sosteneva mio padre - è quando non ti riconoscono più specie quando ci si avvia al tramonto con l’avanzare dell’età e scemano i contratti». E specie quando giunge questa fase si evidenzia di più la cattiveria verso un personaggio famoso anche se non incide sulla sua meritata fama. Oggetto di discussione anche il libro “ Italiani brava gente” di Paolo Villaggio inserito a pieno titolo nella Letteratura Italiana e caratterizzato da piccoli pezzi, da stereotipi degli italiani e del loro modo di fare come ignorare il senso civico per cui « non rispettiamo niente perché tutto - conclude Piero - sembra nostro» .
Foto: Elisabetta e Piero Villaggio
Lina Latelli Nucifero